«San Pio da Pietralcina ci testimonia l’altra faccia dell’amore, che è la Croce, perché non si ama senza attraversare la sofferenza. Lui, in tutto questo, intravide dietro la Croce la luce della Pasqua di Risurrezione». Con queste parole don Marco Presciutti, vicario per la pastorale, ha ripercorso la figura di San Pio da Pietralcina durante la Santa Messa in occasione della “Festa dell’Accoglienza” dell’Opera “Padre Pio”, presso la basilica di San Paterniano in Fano, tenutasi martedì 23 settembre.
«La grande provocazione del Santo di Pietralcina è quella di amare Dio tramite ogni fratello della comunità, vivendo il Vangelo della carità – ha proseguito don Presciutti – L’Opera “Padre Pio” rappresenta per noi un’occasione di amare Dio nei fratelli più bisognosi». Grande merito di questa realtà divenuta, nel tempo, sempre più importante ed essenziale per tutta la città di Fano, va a padre Valerio, che circa vent’anni fa gettò le basi di questa forma assistenziale di base che tiene conto sia dei bisogni spirituali, che corporali, dei fratelli.
Subito dopo la celebrazione, è stata la volta dei pubblici ringraziamenti ai benefattori dell’Opera, a cui hanno preso parte anche il sindaco Massimo Seri e l’assessore ai servizi sociali Marina Bargnesi, i quali hanno più volte encomiato questa organizzazione così efficiente e incisiva per il territorio fanese, che insegna a tutti come il prendersi cura di una persona implichi accoglierne la storia che si porta sulle spalle: «Quello che fa l’Opera “Padre Pio” sono cose di una semplicità e di una naturalezza uniche, ma al tempo stesso straordinarie. Un sindaco non può che essere orgoglioso di questo e continuare a investirci come amministrazione».
La serata si è poi conclusa con il concerto della Cappella Musicale del Duomo di Fano, diretto dal maestro Stefano Baldelli.
Matteo Itri