“Aprire la mente e il cuore alla realtà”

maestre pie veneriniSabato 25 ottobre il Vescovo Armando ha celebrato la Santa Messa in Cattedrale in occasione dell’inizio dell’anno scolastico all’istituto Maestre Pie Venerini, ora gestito dalla cooperativa Maestre Pie Venerini, a cui hanno preso parte gli insegnanti e gli alunni. Roberto Andreucci, presidente della cooperativa, ha voluto esprimere un particolare ringraziamento al nostro Vescovo:

“Carissima Eccellenza, innanzitutto le esprimo la mia e la nostra gratitudine per aver accolto la nostra richiesta di celebrare questa Santa Messa per l’inizio dell’anno scolastico. Per noi questo non è un gesto formale o meramente “tradizionale” ma è proprio una necessità, è il fondamento del nostro vivere e quindi anche del nostro operare nella realtà. Ci conosciamo da molto poco (di fatto questa è la seconda volta che ci incontriamo) ma le dico che da subito ci siamo sentiti sostenuti e custoditi dalla sua paternità nei nostri primi passi nella scuola delle Maestre Pie Venerini di Fano. Eccellenza carissima, mi ha colpito molto leggere e ascoltare alcuni dei suoi interventi pubblicati nei quotidiani locali ed in particolar modo ciò che lei ha affermato in occasione della celebrazione del trentennale della visita di Giovanni Paolo II a Fano. In quella circostanza Lei con forza e determinazione ha voluto riaffermare la dignità della persona umana e la necessità, almeno per noi cristiani, di metterci la faccia in questa realtà, di sporcarci le mani e di muoverci in operosa carità verso quelle persone che soffrono di più, i malati, i lavoratori precari e i giovani. Lei ha detto: “Non bastano le targhette, occorrono fatti concreti. Non si può tacere. Occorre stare dentro la barca e non sulla riva e occorre soffrire insieme a chi soffre”. Mi è sembrato di risentire il nostro amatissimo Papa Francesco quando nello scorso maggio a Roma ha affermato: “Quando la Chiesa diventa chiusa si ammala, la Chiesa deve uscire verso le periferie esistenziali, qualsiasi esse siano. Preferisco mille volte una Chiesa incidentata, piuttosto che chiusa e malata”.

Eccellenza carissima, è proprio dentro questo “orizzonte”, dentro questo “movente” che noi abbiamo desiderato metterci la faccia, la nostra vita, la nostra esperienza accettando di venire a Fano a vivere questa avventura perché potessimo contribuire a che la scuola sia, come ha detto Papa Francesco, “sinonimo di apertura alla realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni”.