Dopo diversi anni di assenza, è tornata a gran richiesta la “due giorni di formazione per educatori” organizzata dall’ACR diocesana ed è stato un vero successo. Nel fine settimana del 14 e 15 novembre, presso la pieve di Castelcavallino di Urbino, oltre ottanta educatori si sono alternati in quello che ha rappresentato un’importante tappa nel loro cammino di formazione. Sotto il titolo Le regole del viaggio, si è approfondito il tema della regola di vita, ovvero quell’opera frutto di un discernimento personale che permette a ciascuno di poter incasellare con ordine le priorità del proprio vivere quotidiano, anche al di fuori dello stretto ambito del servizio pastorale.
Nel pomeriggio del sabato è intervenuto a tal proposito don Steven Carboni, responsabile diocesano del Servizio di Pastorale giovanile, che ha raccontato la difficoltà di vivere in un marasma di scelte disordinate, ovvero non coordinate fra loro, e di quanto possa essere indispensabile regolare tutte le priorità con cui ognuno è chiamato a confrontarsi. Così facendo si scopre la possibilità di raggiungere mete sempre più alte e impegnative, senza scivolare nella tentazione di abbassare il livello delle proprie decisioni di vita. Ovviamente, non è importante solo per gli educatori dotarsi di una regola di vita, ma anche per i ragazzi stessi. Qui si è inserita la riflessione fatta a stand domenica mattina, dove è stata analizzata la vita del ragazzo, calandosi nelle sue difficoltà e nelle sue relazioni, immedesimandosi nel rapporto con gli amici, i genitori e con Gesù. Cura dei legami e della spiritualità, dunque, sono le attenzioni che stanno a cuore all’educatore, che però sa bene che per coltivarle occorre alimentare quella prossimità che fa guadagnare la fiducia dei ragazzi. Pensando proprio a questi ultimi, non ci si è sottratti a vivere in prima persona dei nuovi giochi, riscoprendo in essi l’importanza di un linguaggio estremamente importante per i ragazzi, attraverso il quale far vivere le dinamiche più comuni della loro vita.
Questi i presupposti di un cammino che è appena iniziato, ma che già ha avuto modo di soffermarsi e puntare alto. Ora il “treno” dell’Azione Cattolica dei Ragazzi può mettersi in viaggio, certi che torneremo presto a parlare di altre nuove avventure.
Matteo Itri
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