“Agire con competenza, onestà e senso di responsabilità”

Messa SchnellVenerdì 18 dicembre il vescovo Armando ha celebrato una “Messa di Natale per il lavoro” presso la ditta Schnell di Montemaggiore al Metauro. Erano presenti il fondatore dell’impresa, Sandro Rupoli, il direttore generale Simone Rupoli e loro familiari, nonchè i dirigenti, impiegati e operai della ditta, ed una rappresentanza qualificata del Comune di Montemaggiore guidati dal sindaco Alberto Alesi. Hanno concelebrato con il Vescovo il parroco di Montemaggiore don Alcide Baldelli e il parroco di Calcinelli don Giuseppe Monaco. Nell’Omelia il Vescovo ha sottolineato l’importanza del luogo in cui veniva celebrata la messa, e quindi del lavoro e dell’imprenditorialità.
“Il ruolo principale delle imprese è di creare ricchezza, attraverso il lavoro, l’organizzazione della produzione e la rete di relazioni che si stabiliscono nel territorio in cui sono dislocate. Il ciclo virtuoso che si viene a creare genera sviluppo non solo economico ma inteso nella sua globalità, crea infrastrutture, servizi e nuove competenze. Per fare questo l’impresa deve essere fondata su valori, come il rispetto e la valorizzazione della creatività e dell’ingegno, il rispetto e la valorizzazione del lavoro, il rispetto delle regole del mercato e della corretta concorrenza, il rispetto degli accordi contrattuali e degli obblighi verso la collettività senza la quale essa perde attendibilità. Questi valori sono centrati sull’uomo e sull’organizzazione della sua vita sociale e vanno di pari passo con la crescita civile della società. L’impresa è uno dei soggetti che, per sua natura, è titolare di un ruolo sociale a tutto campo, per questo vi incoraggio a vivere la vostra vocazione imprenditoriale nello spirito proprio della missionarietà laicale. Quello dell’imprenditore, infatti, «è un nobile lavoro, sempre che si lasci interrogare da un significato più ampio della vita; questo gli permette di servire veramente il bene comune, con il suo sforzo di moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo» (frase ripresa dall’Evangelii gaudium, di Papa Francesco). L’impresa e l’ufficio dirigenziale delle aziende possono diventare luoghi di santificazione, mediante l’impegno di ciascuno a costruire rapporti fraterni tra imprenditori, dirigenti e lavoratori, favorendo la corresponsabilità e la collaborazione nell’interesse comune. È decisivo avere una speciale attenzione per la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, che sono la risorsa più preziosa di un’impresa; in particolare per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia. Sempre citando Papa Francesco, mons. Trasarti ha richiamato il compito dell’impresa rispetto all’ambiente: “Qualificante è anche la responsabilità delle imprese per la difesa e la cura del creato e per realizzare un «progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale» (dall’Enciclica Laudato si’, al n.112). È necessario orientare l’attività economica in senso evangelico, cioè al servizio della persona e del bene comune. In questa prospettiva ognuno è chiamato a cooperare per far crescere uno spirito imprenditoriale di sussidiarietà, per affrontare insieme le sfide etiche e di mercato, prima fra tutte la sfida di creare buone opportunità di lavoro. I questa attuale congiuntura è fondamentale pensare ai giovani, essere creativi nel creare opportunità di lavoro che vadano avanti e diano lavoro, “perché chi non ha lavoro non solo non porta il pane a casa ma perde la dignità!” Infine ha proseguito sottolineando che l’impresa è un bene di interesse comune. Per quanto essa sia un bene di proprietà e a gestione privata, per il semplice fatto che persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale, quali ad esempio lo sviluppo economico, l’innovazione e l’occupazione, andrebbe tutelata in quanto bene in sé. A questa opera di tutela sono chiamate in primo luogo le istituzioni, ma anche gli imprenditori, gli economisti, le agenzie finanziarie e bancarie e tutti i soggetti coinvolti non devono mancare di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità. L’economia e l’impresa hanno bisogno dell’etica per il loro corretto funzionamento; non di un’etica qualsiasi, bensì di un’etica che ponga al centro la persona e la comunità.

Gabriele Darpetti
Direttore dell’Ufficio pastorale per i problemi sociali e il lavoro