“La vera civilizzazione presuppone una attività congiunta e sinergica”

16.08ftScuolaPaceSabato 27 Febbraio, presso il Centro Pastorale Diocesano, si è tenuto il terzo incontro della Scuola di Pace “Carlo Urbani”, in tema di dialogo interreligioso tra ebrei, musulmani e cristiani. L’incontro si è svolto in forma di tavola rotonda, cui hanno partecipato testimoni diretti del conflitto israelo-palestinese e conoscitori del mondo arabo-musulmano.
Luciano Benini, responsabile della Scuola, ha introdotto l’incontro presentando Habib Sabarah, quale relatore principale dell’incontro. Habib è un palestinese cristiano, attualmente residente a Gerusalemme, città in cui svolge la propria attività di guida turistica, ed è un profondo conoscitore sia del conflitto israelo-palestinese sia del mondo musulmano.

Habib ha raccontato ai presenti la sua esperienza diretta rispetto alla attuale situazione politica e sociale in Terra Santa, che ha descritto come complessa e critica, per effetto della profonda commistione tra religione e politica in quei territori.
Secondo Habib, tutte le religioni mantengono in sé il pericolo che gli insegnamenti religiosi determinino comportamenti fanatici. Al riguardo, Habib ha raccontato come in Terra Santa, e nel mondo arabo in genere, le persone crescano i figli affinché sin da subito si conformino al “pensiero dei loro nonni” con riferimento ai rapporti con gli esponenti di altre religioni.
Per questo, il mondo arabo “cresce” nella divisione, non essendovi un insegnamento alla vita “condivisa”, mentre la vera civilizzazione presuppone una attività congiunta e sinergica, senza divisioni fra gli uomini. Al riguardo, Habib ha citato il pensiero di Ibrahim Nasrallah, poeta giordano-palestinese, che nella sua poesia “Le lucerne della Galilea” scrive: “…non mi importa in cosa credi. Mi importa cosa fai con quello che credi. Costruisci o distruggi?”.
Habib ha espresso il suo desiderio di poter, un giorno, dimenticare le guerre di religione o tra diverse culture, invitando tutti a promuovere il dialogo interreligioso, in particolare tra mondo occidentale ed orientale.

Gli altri partecipanti alla tavola rotonda hanno testimoniato la loro esperienza diretta della difficile vita quotidiana nei territori israelo-palestinesi, evidenziando altresì le istanze di laicismo ed umanesimo che la cultura cristiana apporta in quei territori devastati dalle divisioni.

Anche il Vescovo ha preso la parola, manifestando la sua vicinanza al dolore vissuto dalle popolazioni della Terra Santa, nella quale si è recato numerose volte, e anticipando che proprio la Gerusalemme “oltre il muro” sarà la meta del suo prossimo viaggio invernale.

Pier Federico Orciari

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