Terremoto in Albania: la vicinanza della Caritas Diocesana

Dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito alle ore 3,54 l’Albania il 26/11/2019, con epicentro vicino a Durazzo, altre 530 scosse si sono succedute ed una di 5.6 è avvenuta nel pomeriggio di ieri. Dopo una prima giornata dedicata alle città più colpite di Durazzo e Thumane, dove diversi edifici sono crollati e numerosissimi sono stati danneggiati, stanno incominciando ad emergere anche le richieste di tante altre cittadine e paesini vicino all’epicentro che hanno subito danni. I danni sono ingenti ed importanti. Le scosse continuano quotidianamente. Un evento che ci tocca da vicino per diversi motivi, primo tra tutti la condizione di terremotati che molte persone della nostra regione stanno vivendo ancora oggi, e il lungo cammino che, la Delegazione Caritas Marche ha fatto con la Chiesa albanese, fin dal 2005 con la presenza di operatori e volontari nella diocesi di Tirana-Durazzo, presso la missione di Bathore.
Ad oggi, sono 51 le vittime. Secondo un primo bilancio preliminare del governo, sono oltre 10.000 le persone che al momento risultano sfollate, senza un’abitazione in cui rientrare.
Caritas Albania si è attivata subito con la propria rete delle Caritas diocesane, in particolare con due team di volontari che sono presenti nei due campi di Thumane e Durazzo. A supporto dei volontari dei team di Caritas Albania si sono affiancati, i direttori, gli operatori ed i volontari delle Caritas Diocesane di Tirana Durazzo, del Sud e della Diocesi di Sapa. Un terzo team sta aiutando le famiglie rom e povere sfollate a Lezhe. Continua la distribuzione di pasti pronti e coperte, acqua kit igienici e quant’altro necessario segnalato dai team sul campo.

RACCOMANDAZIONI:

Vi invitiamo a coinvolgere la comunità Albanese residente nelle nostre parrocchie, attraverso l’attivazione di spazi e momenti di ascolto e incontro. Piccole azioni, come il pensare a spazi di ascolto e condivisione, possono sicuramente sostenere i molti che hanno famiglie sfollate nel territorio di origine.
Non raccogliere alimenti. Attualmente non servono.
Non raccogliere vestiti o coperte o kit igienici sino a che non sarà più chiaro come le autorità locali intendono organizzare le attività di soccorso per le famiglie.
Non partire senza preavviso sulla scia della commozione per l’evento e gli avvenimenti. Qualora si manifestino disponibilità di servizi per volontari, svilupperemo dopo questa primissima fase emergenziale una serie di proposte e di contatti di realtà all’interno delle Diocesi colpite che necessiteranno di aiuto.
Avviare una raccolta fondi per sostenere le spese di Caritas Albania. E’ stato a tal fine lanciato un appello per la raccolta fondi tramite i consueti canali di Caritas Italiana (versamenti sul conto di Caritas Italiana: Banca Popolare Etica- Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111) o della Caritas diocesana (versamenti intestati a Diocesi di Fano c/o Caritas diocesana, Bcc Fano- IBAN: IT 36 O 08519 24303 00000 0031472) con causale: “Albania/Terremoto novembre 2019”.

Partire dall’emergenza per far vivere la comunità è di certo una reazione generativa rispetto a quanto di drammatico conosciamo bene come la perdita della casa e delle relazioni.

Per qualunque necessità potete far riferimento alla Caritas diocesana ai seguenti contatti: Via Rinalducci 11 – Fano; mail: info@caritasfano.net ; Tel. 0721/827351 – 0721/828830