Giovedì 2 novembre, giorno della Commemorazione dei fedeli defunti, il vescovo Andrea si è recato, al mattino, al cimitero urbano di Fano e, nel pomeriggio, al cimitero dell’Ulivo per celebrare la Santa Messa. Durante le omelie, ha sottolineato come il mondo non possa essere trasformato in una valle di morte e di lacrime. Sono troppi i luoghi, dominati dalla violenza e dal terrore, che stanno assumendo la fisionomia e la sembianza di un cimitero. I defunti sono tanti semi di bene caduti sulla terra; attendono il frutto buono come conseguenza del loro dono, ricordano a tutti la missione di generare vita e dare speranza.
Il vescovo ha, infine, richiamato la dimensione pasquale dell’esistenza umana. Vivere da risorti capovolge la prospettiva: la morte sta ormai dietro mentre la pienezza e la beatitudine stanno davanti. Occorre dunque guardare non nella direzione del sepolcro ma dell’incontro quotidiano con l’altro nella consapevolezza di essere creature nuove, liberate da ogni schiavitù.