Incontro organizzato dalla Pastorale Sociale e del Lavoro

“In Europa, partecipare perché”

Venerdì 22 marzo, alle 21.00 presso la Casa della Comunità don Paolo Tonucci, si terrà il convegno pubblico “In Europa, partecipare perché” . Relatore della serata sarà Giuseppe Guerini, componente del Comitato Economico e Sociale di Bruxelles. Interverranno la professoressa Francesca Spigarelli, docente di economia all’università di Macerata ed esperta di questioni internazionali e Mons. Andrea Andreozzi, Vescovo di Fano Fossombrone Cagli Pergola, che collegherà il contenuto della serata al tema della prossima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia dal titolo “Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro”. Il convegno è stato realizzato in collaborazione con l’UCID (Unione Italiana Imprenditori e Dirigenti) e l’associazione Porte Aperte aps (affiliata ACLI), che gestisce la nuova struttura del Vallato.
Oggi il tema dell’Europa è molto discusso, sia tra coloro che sono favorevoli e sia tra coloro che la vogliono cambiare, ma in realtà, al di là degli slogan ad effetto, in pochi sanno effettivamente quali sono le competenze, il funzionamento, e le politiche dell’Unione Europea. Questo convegno ha l’obiettivo, grazie ai relatori, di colmare alcune di queste lacune.

Proprio la settimana scorsa, i Vescovi europei del Comece, hanno lanciato un appello a non disperdere le importanti conquiste realizzate grazie all’Unione Europea: “Il progetto di integrazione europea nasce dalle ceneri delle terribili guerre che hanno devastato il nostro continente nel secolo scorso provocando immenso dolore, morte e distruzione. È stato concepito con l’intento di garantire pace, libertà e prosperità. È sorto grazie al coraggio e alla lungimiranza di persone che hanno saputo superare le inimicizie storiche e creare una realtà nuova. Tale progetto, iniziato più di 70 anni fa deve essere sostenuto e portato avanti”.

E’ una questione fondamentale per tutti noi, perché la debolezza di politiche internazionali, o l’incapacità di creare alleanze e reti sovranazionali coese ed efficaci, ci farà correre il rischio di una sottomissione alla tecnologia e alla finanza, o comunque ad interessi economici senza scrupoli per cui la guerra, e le guerre, saranno più desiderate rispetto alla ricerca della pace e del bene comune.

Gabriele Darpetti
Ufficio per i problemi sociali e del lavoro della Diocesi