In occasione della 47esima giornata per la vita, sabato 1 febbraio alle ore 21.15, presso la parrocchia Santa Maria Goretti a Sant’Orso, è in programma la Veglia per la Vita presieduta dal Vescovo Andrea. Riportiamo, di seguito, la riflessione di Francesco Amaduzzi, del Movimento per la Vita.
Strano ma vero. Siamo pressoché tutti convinti che in un tempo stimato in 14 miliardi di anni, materia, spazio e tempo apparivano dal “nulla preesistente” eppure la cosiddetta teoria del Big Bang non ha avuto un parto così indolore tanto che “Big Bang” fu una definizione “sarcastica” da parte di chi era certo che l’universo fosse ‘’immutabile”. Fu un fisico e sacerdote Belga (Lemiatre) che mise le basi per ciò che oggi viene ritenuto credibile sull’origine dell’universo. Eppure lo stesso Einstein definì le sue intuizioni “una fisica da curato” ; e, diceva,” sa troppo di creazione”. Ciò che era definito dal sarcasmo e dall’ironia è, ad oggi una realtà accettata da tutti, dalle persone più semplici fino alle “elite” scientifiche. La singolarità di questo “atto di fede” su questioni veramente complesse inspiegabilmente si blocca, invece, di fronte ad un altro Big Bang che accade sotto i nostri occhi e che non solo è visibile al mondo scientifico, ma al mondo intero: l’origine della vita e della nostra storia personale. La tecnologia oggi ci regala “l’esplosione di luce” che appare improvvisamente nel momento in cui avviene la fecondazione e indubitabilmente offre lo spettacolo della prima nota che inaugura la sinfonia della vita . E’ li, sotto i nostri occhi e per una incredibile mutazione del cuore che “appanna la vista” lo stupore per la vita lascia posto molto spesso al” rifiuto e alla paura” accompagnato dalla pretesa di gestirne il destino come un inaccettabile diritto! E al seguito una grandiosa macchina da guerra, orgogliosamente esibita come discreta , silenziosa e incruenta ormai eseguita con una “banale prescrizione farmacologica”. Eppure rimane un lutto silenzioso e clandestino. Da sempre la vita umana mostra una fragilità assoluta e sembra schiacciata da una incredibile facile e crudele violenza al punto che sembrerebbe un “fenomeno marginale “ del creato , solamente un “rifiuto speciale”.
“Trasmettere la vita, speranza per il mondo”: i vescovi ci sfidano, in occasione della 47esima giornata per la vita, invitandoci ad allargare l’orizzonte per vedere oltre ciò che indiscutibilmente sembra spegnere la “luce” all’ottimismo. Combattere Erode, dunque? Certo occorrerà che ci siano profeti che hanno il coraggio di dire: “ Non ti è lecito”. Si paga, sarà sempre necessario, ma forse è la veglia stessa che ci indica come la “vita marginale” di un uomo di 2000 anni fa vissuta in un luogo sconosciuto delle carte geografiche del tempo e morto esattamente come ogni vita “spezzata” dalla violenza ci invita ad una speranza che diventa certezza nella risurrezione di cui delle donne saranno le prime testimoni. E’ questo l’orizzonte di speranza che si sperimenta…. stando in ginocchio!
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