“Diamo a Gesù il compito di interpretare la nostra esistenza, di spiegarci le Scritture ed essere uomini che passano dalla delusione alla speranza, chiediamo la luce necessaria per capire e discernere cio che dobbiamo fare e il coraggio di metterlo in pratica”. Queste le parole del Vescovo Andrea nell’omelia della Santa Messa del Crisma celebrata, in Cattedrale, quest’anno mercoledì 16 aprile alle ore 19.00. “Mi colpisce la presentazione del Risorto nel libro dell’Apocalisse, l’alfa e omega, lettere che incideremo sulla luce rappresentata da Cristo, due lettere che sono come un grande abbraccio che include la nostra vita: in mezzo c’è tutto l’alfabeto necessario per incidere su di noi le lettere di Cristo, il sigillo che ci rende appartenenti a Lui. Sono lettere – ha ricordato il Vescovo – che mettiamo nelle sue mani, perché possa comporre le parole chiave sull’oggi della nostra storia: ministero, servizio, missione, rinascita, resurrezione, speranza. Chiediamo la capacità di capire la Sua grammatica e la Sua sintassi per essere capaci di una predicazione in grado di creare un linguaggio che possa renderlo presente ai cuori afflitti, a chi da noi attende parole di speranza. Chiediamo di essere stirpe benedetta, una stirpe che dice bene della storia perché sa di essere resa forte dal dono dello Spirito, dell’unzione, perché sia capace di accompagnare i cammini della fede, di diffondere nel mondo il buon odore di Cristo”. Il Vescovo ha ringraziato per questo anno di grazia in cui verranno ordinati cinque nuovi diaconi, un grande dono per la Diocesi. “Preghiamo – ha concluso Mons.Andreozzi – per i presbiteri e perché il Vescovo, tramite loro, sappia guidare questa Chiesa”.
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