Tantissimi fedeli hanno preso parte, domenica 29 dicembre nella chiesa di Santa Maria Nuova a Fano, ai riti di apertura del Giubileo 2025 presieduti dal Vescovo Mons. Andrea Andreozzi. Presenti anche il Sindaco di Fano Luca Serfilippi, le autorità civili e militari. Dopo la lettura di alcuni passi dalla bolla di indizione del Giubileo 2025, i fedeli si sono, poi, diretti, in processione cantando le litanie dei Santi e alcuni salmi, verso la Cattedrale dove il Vescovo ha celebrato l’Eucaristia animata dal coro della Cappella Musicale del Duomo diretta dal M⁰ Stefano Baldelli. Sul sagrato ha innalzato la croce e ha invitato il popolo a venerarla. Nell’omelia, Mons. Andreozzi è partito da un fatto personale: a Natale i suoi compagni di liceo gli hanno regalato un libro precisamente “Re Lear”, una famosa tragedia di Shakespeare. Il Vescovo ne ha letto un breve passo ovvero le parole che il re pronuncia prima di morire. “La tragedia è grande, ma le parole pronunciate da re Lear esprimono una grande speranza e aprono uno spiraglio: saremo le spie di Dio e faremo conoscere che cosa accade in mezzo a noi, ma anche che cosa Dio porta nel suo cuore, i segreti della Casa del Padre”. Mons. Andreozzi ha, inoltre, citato alcune parole di un messaggio di auguri che gli è arrivato in occasione del Santo Natale. Si tratta di alcune righe di Magdeleine Hutin, fondatrice delle Piccole Sorelle di Charles De Foucauld: “Se avete grossi difetti non fa niente. Si attenueranno con il crescere del vostro amore, oppure resteranno sino alla fine della vita, per rendervi umili ed indulgenti verso gli altri”. “Chiediamo al Signore – ha sottolineato il Vescovo – che in questo anno di grazia i nostri difetti possano attenuarsi con il crescere del nostro amore e, qualora dovessero accadere che ce li ritroveremo tali e quali, serviranno per renderci umili. Il dono più grande – ha proseguito Mons. Andreozzi – è proprio questo anno di grazia che si è aperto la Vigilia di Natale e che stiamo accogliendo questa sera nella nostra Diocesi. Avremo tanti stimoli per percorrere strade di riconciliazione. Oggi, tuttavia, accogliamo il biglietto di auguri del Vangelo della domenica della Santa Famiglia: se dovessimo aver smarrito il Signore Gesù, questo anno di grazia ci aiuti a ritrovarlo perché senza di Lui non potremmo ritrovarci tra di noi come famiglia, come comunità, senza di Lui non avremmo parole belle come quelle pronunciate da re Lear prima di morire. Oggi Dio è al centro per ammaestrarci: lasciamo che i nostri cuori si facciano raggiungere dalla Sua Parola e che la Sua presenza ci ridoni il gusto di ritrovarci attorno a Lui, ai suoi insegnamenti, alla sua vita, morte e risurrezione”.
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