Il Vescovo ha celebrato la Santa Messa al Monumento dei Caduti

“Il mare sia veicolo di pace”

“Nella parabola che abbiamo ascoltato lo stolto, che aveva avuto la fortuna di avere grande granai, non li apre, li costruisce e li tiene chiusi per avere solo scorte personali per una vita. Ma chi è padrone della vita? Nessuno di noi. La scelta migliore, allora, è aprire il granaio del nostro cuore, delle nostre scelte in positivo verso gli altri: così possiamo fare sì che la nostra vita sia un dono sull’esempio di Gesù che spezza il pane per noi donandoci se stesso”. Queste sono state le parole del Vescovo nell’omelia della Santa Messa, domenica 3 agosto al Monumento dei Caduti del Mare, alla presenza delle autorità civili e militari del territorio proprio in occasione della Festa del Mare. “La vanità – ha proseguito il Vescovo – è ciò che è vuoto. Il Salmo ci dice che la nostra vita è un soffio ma questo soffio non coincide con la vanità stessa, anzi la può vincere. Dobbiamo essere in grado – ha concluso Mons. Andreozzi – di essere persone in grado di stabilire rotte significative di riconciliazione, di pace, di vita. Ognuno di noi può aprirle. Il mare sia davvero un luogo di comunicazione dove si salva la vita, una porta tra mondi diversi, un veicolo di pace”.