“Non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». Quante volte insieme al nostro fratello Piergiorgio lo abbiamo cantato durante la celebrazione eucaristica che ci sostiene nel pellegrinaggio terreno. Oggi, caro don Piergiorgio, è arrivato il tempo in cui il Signore è venuto nella tua vita e ti conduce con sé nella Santa Gerusalemme del Cielo”. Con queste parole il Vescovo Andrea ha esordito nell’omelia della Santa Messa durante la quale sono state celebrate, nella chiesa di Tavernelle gremita di fedeli, le esequie del parroco di Tavernelle e Serrungarina don Piergiorgio Sanchioni.
“Chi ci separerà dall’amore di Dio? L’ultima volta che ti ho visto, caro confratello, avevi in testa l’ultima e la prima lettera di Papa Leone ‘Dilexi te’ e mi chiedevi informazioni in merito. Il ministero di un prete è proprio quello di farci conoscere l’amore di Cristo che si è manifestato nella nostra vita. Grazie, caro don Piergiorgio, per la tua disponibilità ad amare Gesù, a lasciarti amare così come eri e a lasciare che attraverso di te il Signore potesse far conoscere il suo amore”.
Il Vescovo si è poi soffermato sul Vangelo che narra di Gesù intento ad andare verso Gerusalemme. Qualcuno vuole mettergli fretta, suggerirgli di allontanarsi subito perché qualcuno cerca di ucciderlo. “Il Signore Gesù, però – ha sottolineato il Vescovo – scandisce bene il suo tempo, il tempo della Pasqua nella nostra vita perché la nostra vita è un passaggio attraverso il mistero di Cristo, attraverso la Sua morte e risurrezione. Oggi, domani e il terzo giorno sono il tempo che ci è dato di vivere all’insegna di Cristo nostra Pasqua e abbiamo tempo per operare secondo la volontà di Dio”. Mons. Andreozzi ha ricordato anche il primo incontro con don Piergiorgio. “Appena arrivato qui erano i giorni del suo 50esimo di sacerdozio e abbiamo avuto la gioia di poterlo celebrare in questa comunità. Io gli dissi che quando uno arriva a 50 anni di Messa il contachilometri si azzera e lui questa frase l’ha ripresa più volte. Oggi il tempo si è azzerato perché diventa il tempo di Dio, dell’eternità, della pienezza della vita”.
Alla celebrazione eucaristica erano presenti tante associazioni, in particolare l’Acli nella persona del suo presidente Alberto Alesi, associazione di cui don Piergiorgio era assistente spirituale.
Il saluto delle Acli di Pesaro – Urbino a don Piergiorgio Sanchioni
La perdita di una persona cara, con cui stai bene assieme, con cui condividi interessi comuni, passioni e stessi valori morali, lascia un grande vuoto e con la sua dipartita da questa vita, caro Don Piergiorgio, questa sensazione di vuoto è ancora più grande.
Averti avuto come assistente spirituale per oltre 10 anni delle Acli di Pesaro e Urbino è stata una grande Grazia, tu, che nelle nostre riunioni di Consiglio di Presidenza, di Congresso, aprivi ogni incontro con la lettura del Vangelo del Giorno e da quelle parole univi fede e valori delle Acli. Eri capace di declinare nella vita quotidiana i temi del lavoro e della pace; temi quanto mai attuali.
Un ringraziamento profondo da parte mia e di tutti gli Aclisti per il tuo servizio, per il tuo sorriso, per la tua mitezza, per i tuoi pensieri profondi e che portavano a vivere il Vangelo nel servizio e nell’impegno quotidiano fra le persone.
E allora questo vuoto profondo non può che essere colmato con la Fede che ci hai trasmesso, con la certezza che continuerai a intercedere per tutti noi dal Cielo, guidando le nostre preghiere e il nostro cammino.
Grazie Caro Don Piergiorgio,
da parte di tutte le Acli pesaresi
Il Presidente ACLI sede provinciale
Alberto Alesi
Chi ha tanto amato, tanto è perdonato
Cristina Genga ricorda don Piergiorgio Sanchioni
In diverse circostanze della vita ho avuto il piacere e privilegio di stare accanto a Don Piergiorgio Sanchioni, conoscendolo quasi quarantenne in qualità di docente di religione all’ITC Battisti alla fine degli anni 80’. Personalità mite e affabile, arguto e dotto, Don Piergiorgio sapeva suscitare interesse ed attrarre noi giovani prossimi alla maturità “alle cose di Dio”, preparandoci moralmente e cristianamente ad entrare nel mondo del lavoro, a vivere il dono della famiglia, delle relazioni e ancor prima della vita, proponendo la lettura dei documenti del Magistero della Chiesa, in particolare le Encicliche sociali ed i documenti del Concilio Vaticano II. Lo stile comunicativo dal tono pacato e garbato e, al contempo, ricco di pungoli e sottili provocazioni lo rendevano un docente sui generis, moderno, innovativo, molto apprezzato tra gli studenti. Attraverso una lettura sociologica e antropologica, era solito introdurci alla riflessione sui grandi temi, quali il rapporto tra fede e scienza; progresso ed emancipazione; povertà ed ingiustizie sociali, l’etica e altro ancora, che affrontati con la lente della Fede, servivano ad aprire le menti, a risvegliare le coscienze, ad illuminare sulle scelte future.
Impegno con i giovani che Don Piergiorgio ha continuato a servire come formatore, accompagnando quelli come me, “Amici” del Movimento Giovanile della Democrazia Cristiana sez. Aldo Moro di Fano, con incontri per orientare e stimolare la partecipazione dei neofiti, conoscere e capire a fondo i valori cristiani fondanti di un impegno politico orientato al servizio per il bene comune. Nacque da qui l’dea di costituire un gruppo di studio intitolato “Gruppo Don Milani” per ripercorre assieme la storia e la politica del nostro paese, con figure simbolo, come Don Luigi Sturzo, Don Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, Aldo Moro. Gli incontri che si tenevano nella sede del partito e nelle sale parrocchiali a S. Maria Immacolata di Tavernelle, pur avendo contenuti impegnativi, ci restituivano la bellezza di un’immagine di Don Piergiorgio come amico, e ciò lasciava spazio per un confronto libero e non convenzionale.
Da ultimo l’esperienza lavorativa alle Acli provinciali, mi ha ricondotto una volta ancora, nel seminato di Don Piergiorgio, che come assistente spirituale per oltre dieci anni ha accompagnato i tanti dirigenti ed associati, ascoltato e attenzionato problemi, sensibilizzato, e aiutato a discernere sulla linea da tenere guidandoci con la Parola.
La sua dipartita è giunta inattesa, silente, conforme al suo modo di essere umile e discreto, ma il dolore nell’immediatezza per la separazione, lascia posto alla certezza di fede di saperlo accolto nelle schiere Celesti, poiché a chi ha tanto amato, tanto è perdonato.
Grazie Don Piergiorgio.
