Messaggio a Studenti, Docenti, Personale scolastico per l'anno 2009 – 2010

trasarti.jpgCare studentesse, cari studenti, stimati docenti e personale scolastico, all’inizio del nuovo Anno Scolastico, che ci apprestiamo ad iniziare, desidero condividere con voi alcuni spunti di riflessione che mi stanno particolarmente… a cuore e che invio a Voi in questo messaggio, a mò di lettera affettuosa e confidenziale. Già nella mia prima Lettera Pastorale ponevo in evidenza l’importanza dell’educare, proprio perché «la Chiesa è sollecitata dalle circostanze a mostrare il suo essere “esperta in umanità”, ad entrare in relazione di vicinanza con tutti, soprattutto chi fa più fatica, a testimoniare lo stile evangelico delle relazioni». Essere esperti in umanità, cari studenti e docenti, non significa sapere tutto ma essere capaci di saper riconoscere il buono e il bello che c’è in ciascuna persona. È ciò che viene chiamato l’arte della maieutica: in qualità di docenti acquisire al meglio quest’arte perché ogni studente possa essere riconosciuto come portatore sano di bellezza e bontà; in qualità di studenti saper andare in profondità con voi stessi per fare verità. Una strada, questa, da percorrere in particolar modo nel tempo attuale che viviamo, cercando di vincere l’inclinazione al pessimismo, lasciandosi andare allo scoraggiamento per divenire, invece, persone che gustano la vita: in casa, tra i banchi di scuola, con gli amici, negli affetti sinceri e puri. È la sfida educativa che la Chiesa italiana ci chiede per i prossimi anni.
La nostra società ha bisogno di adulti che sappiano crescere e maturare con una intelligenza critica, elaborata e mai imposta o subita perché solo così si sarà capaci di essere persone che educano alla vita di relazione perché per primi ne avete fatto esperienza. E questi adulti del domani siete voi, oggi, giovani che non vi limitate a studiare per un titolo ma per la vita. Come Vescovo penso a voi come giovani che hanno la passione per il vivere, il sapore del quotidiano, del giorno dopo giorno vissuto bene, con onesta e serietà. Per molti di voi quest’anno scolastico rappresenta l’ingresso nelle scuole secondarie superiori, per altri invece è l’anno della maturità e per tanti altri l’investimento dello studio nel mondo universitario.
A tutti voi dico: siate sempre delle persone concrete nella vita, non abbiate mai paura di confrontarvi e, se dovesse avvenire, anche scontrarvi con il senso del limite, del dolore. C’è una espressione a voi cara come adolescenti e giovani ed è quella di essere “al top”, al massimo. Ricordatevi che nella vita accadrà di veder leggere “stop” invece che “top”: vedersi fermati da una sconfitta, da una malattia, da una delusione, dal sentirsi e vedersi impotenti. Ebbene: proprio in queste situazioni ricordatevi che la vita vi sta chiedendo di non tornare indietro o prendere facile scorciatoie. Vi sono degli incroci importanti che, come giovani e adulti, primo o poi nella vita bisogna saper affrontare, scegliendo sempre la verità che è fatica, mai una falsità vestita da facilità.
In questo cammino, pertanto, non siete soli. Con e per voi ci sono i vostri genitori, gli insegnanti, i sacerdoti; vi è quella comunità educativa composta da vari soggetti, dove è quanto mai importante sentirsi parte di un tutto e non il tutto in una parte.
A voi Docenti chiedo di essere persone appassionate e che donano passione, suscitando negli studenti l’amore per la ricerca del senso delle cose, degli eventi, della vita. La terra d’Abruzzo, a tal proposito, ci ricorda di non dare mai per scontato il dono della vita e di saper affrontare insieme e con coraggio prove e fatiche.
Care studentesse, cari studenti, stimati docenti e personale scolastico, concludo questo messaggio nella speranza di potervi incontrare in avvenire, lasciandovi come augurio le parole di un proverbio cinese: “La giovinezza è un solco aperto: bisogna affrettarsi a seminare cose buone prima che sia troppo tardi”.
Di cuore vi benedico e accompagno con la mia preghiera.

+ Armando Trasarti
Vescovo