La Pace è di Casa per l’Azione Cattolica

festa pace«È stato utile anzitutto a noi camminare insieme come Chiesa nelle strade che percorriamo tutti i giorni, portando una parola di speranza, facendo gesti semplici e concreti che testimoniano la nostra volontà di costruire la pace». Si è conclusa con queste parole di Laura Meletti, presidente diocesana dell’Azione Cattolica, la Marcia della Pace di sabato 30 gennaio. In una giornata baciata da un tiepido sole, oltre settecento ragazzi, giovani e adulti si sono dati appuntamento sin dal primissimo pomeriggio alla stazione ferroviaria di Fano, qualcuno calandosi nel tema arrivando addirittura in treno, così da rimanere fedele al contesto del cammino annuale. Dopo i saluti iniziali, fra i quali quelli del Sindaco di Fano Massimo Seri, che ha tenuto a partecipare all’intero pomeriggio, si è snodato un lungo, colorato e festoso corteo che ha attraversato il centro storico per dirigersi verso la Cattedrale. Qui tutti sono stati invitati a osservare un minuto di silenzio per pensare e pregare per quelle persone che vivono situazioni lontane dalla pace. Un gesto onorato dagli adulti, così come dai più piccoli, interrotto solo dal canto dell’Alleluia che ha anticipato l’attraversamento della Porta della Misericordia.

In una Cattedrale diventata “casa”, si è data vita a una liturgia della Parola incentrata sull’accoglienza del diverso, ovvero di chi inaspettatamente incontriamo sul nostro cammino. In questo contesto, il vescovo Armando, presente sin dall’inizio della marcia, avvalendosi di due racconti simbolici, ha lasciato alcune consegne: «Ai ragazzi e i giovanissimi, voglio dire che la pace è servizio e consiste nell’aprire la propria casa agli altri, senza gelosie, ambizioni, interessi. Mentre agli adulti ricordo che noi siamo quello che pensiamo: educhiamoci a fare pensieri positivi, riconoscendo nel volto dell’altro il riflesso di Dio stesso». La pace diventa così un cammino personale che trova nell’incontro con l’altro le sue tappe più importanti; un cammino da compiere con la gioia di incontrare i fratelli, che si conclude con la festa del Magnificat di fronte a un Dio che non considera gli “appuntamenti mancati”, fornendoci invece nuove occasioni per rimetterci in viaggio.

Quello che per l’Azione Cattolica rappresenta un appuntamento abituale che si ripete ogni anno, questa volta si è trasformato in un evento cittadino, con un messaggio chiaro fatto non solo di parole, ma di una presenza testimoniata da centinaia di persone, anche di altre associazioni o non appartenenti all’Azione Cattolica, riunite solo per raccontarsi la propria volontà di essere costruttori di pace nella quotidianità, così che non regni l’indifferenza o la prevaricazione, ma si possa invece dire, riprendendo lo slogan dell’iniziativa, che «la Pace è di Casa».

Matteo Itri

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