21 luglio 2007-2008. Un anno dalla nomina

vescovo_2.jpgIl 21 luglio 2007 alle ore 12, presso l’episcopio di Fermo, veniva annunciata la nomina a Vescovo di di Fano di Mons. Armando Trasarti. Ad un anno di distanza riproponiamo il testo che il neo eletto inviò alla sua futura chiesa di Fano Fossombrone Cagli Pergola. (Testo integrale) Carissimi fratelli della Chiesa di Fano Fossombrone Cagli Pergola vengo a voi…in punta di piedi come “apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti” (Gal. 1,1) per condividere la stessa passione per la Chiesa e lo stesso amore per gli uomini del nostro tempo.

Grazia a voi e pace dal Signore Gesù Cristo(Gal.1,3) E’ il mio primo saluto. E lo rivolgo innanzitutto,con particolare stima e simpatia, a S.E. Mons. Vittorio Tomassetti: sono chiamato dalla bontà del Santo Padre Benedetto XVI a continuare dopo di lui  a raccontare la fede per essere tutti “testimoni di Cristo Risorto, speranza del mondo”. Ammiro la sua fedeltà e la testimonianza resa in questi ultimi tempi attraverso l’infermità. Nella fragilità sofferta per Cristo ha reso vere le parole dell’Apostolo “quando sono  debole è allora che sono forte” (2 Cor.12,10). E saluto S.E. Mons. Mario Cecchini anche lui, con la sua sofferenza, è lampada vivente della fedeltà al Signore.

 Fatemi posto nei vostri cuori!” (2 Cor.7,2)

Ho accolto con turbamento questa chiamata che cambia la  mia vita. Ma anche con serenità, disponibilità e abbandono per accompagnare il vostro cammino, spezzare lungo la via il Pane di Vita, incoraggiare e sostenere una comunità  che so già viva e operosa. Sarò servitore della vostra gioia e non padrone della vostra fede. Sarò  “l’amico dello sposo” che aiuta ad attendere e a tendere all’incontro con l’unico Salvatore. L’emozione si mescola alla confusione e,mi sento quasi perduto. E’ tutto troppo grande per me. Per questo guardo in alto e dico: “Mi abbandono come un fanciullo a Te, Signore, al tuo amore e alla tua misericordia.  Ti do il mio cuore, ti do la mia vita, ti do tutto me stesso: fanne quello che vuoi. Tu che vedi e scruti i cuori sai che io sono un uomo dappoco, un uomo di poco spessore. Sei tu che hai voluto scrivere in questa polvere:  – Tu sei sacerdote per sempre – “  (Albino Luciani). Una vita intera non basterà per dire grazie al Signore. Non solo. Penso già a ciascuno  di voi e mi chiedo: “che sarebbe di me se non vi amassi ?”.  Vengo infatti  a voi per servire; ma so che non si può fare del bene se prima non si vuol bene. E allora ripeto “che sarebbe di me se non vi amassi ?”

Miei cari sacerdoti, miei fedeli, io sarei un vescovo terribilmente sfortunato se non vi volessi bene.

Posso assicurarvi che desidero con tutto me stesso entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono.

Soprattutto dei preti: sia di coloro che svolgono il loro ministero in Diocesi sia di quelli che la comunione e la sollecitudine tra le Chiese vede impegnati in altri organismi della Chiesa Italiana o “fidei donum” in terre lontane. Diceva il servo di Dio Albino Luciani “ I vescovi potrebbero essere anche bravi, ma se non ci sono i parroci che aiutano i vescovi, non salta fuori niente”. Si, la Chiesa ha bisogno soprattutto di bravi pastori di anime, che abbiano buon senso, prudenza pastorale, spirito di preghiera. La Chiesa ha bisogno di voi che siete sulla frontiera della vita, in tutto compromessi con il popolo, di voi vicini a chiunque incontrate, di voi sempre presenti in tutto. So che per annunciare la gioiosa notizia bisogna essere felici, appassionati, coinvolti. Bisogna star bene. Il “ben- essere” di ognuno di voi mi sta a cuore: star bene con se stessi,  star bene con i problemi, star bene con il presbiterio, sta bene con il popolo,in intimità con il nostro Maestro e Signore, per essere strumenti della misericordia, della vicinanza, della compagnia di Dio

La Chiesa ha bisogno anche di voi che appartenete a diversi istituti religiosi di vita apostolica o contemplativa: voi arricchite di carismi la comunione ecclesiale. Voi siete del Signore. Appartenete a Lui. E Lui  vi trasforma con lo splendore della sua bellezza e vi rende testimoni di eternità, contemplativi delle cose ultime, anticipatori del Regno di Dio. Voi siete i fari luminosi negli incroci delicati della vita (potere,denaro,affettività),  per essere approdo e incontro le per anime in ricerca. Profeti viventi delle beatitudini.

 

Siete necessari cari diaconi, primi collaboratori del vescovo, esperti soprattutto nel servizio: tenete viva in mezzo al popolo di Dio la legge della carità, siate i consolatori dell’umanità dolente. Testimoniate con la vostra generosità, premura, attenzione il dovere per la nostra Chiesa di essere attenta ai deboli, ai poveri, agli ultimi. A guardare soprattutto a quella parte di popolazione affaticata dal peso degli anni ma pur sempre preziosa risorsa di sapienza e di saggezza per tutti noi.

E guardo con particolare simpatia a voi seminaristi, che avete deciso di “lasciare tutto” per Lui: già incarnate un pezzo di futuro per la nostra Diocesi e siete un segno di ottimismo e di speranza. Siete già nel mio cuore.

Carissimi laici di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola “non vi ha forse ricordato il Concilio la vostra partecipazione alla funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo? A voi i Padri conciliari hanno affidato, in special modo, la missione di “cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e orientandole secondo Dio” (Lumen gentium, 31). Oggi più che mai il vostro “esserci” è indispensabile perché il Vangelo sia luce, sale e lievito di una nuova umanità. Siete gli indispensabili protagonisti della trasformazione del mondo attraverso l’evangelizzazione e la testimonianza e attraverso l’assunzione di responsabilità in tutti i settori della vita sociale ed ecclesiale. Per questo sento di rivolgere un particolare saluto a chi  opera nelle  diverse istituzioni, nella società civile, nella politica, nell’economia, nella difesa della legalità e sono fautori del bene di tutti. Non abbiate paura di Cristo, né del Vangelo, né della Chiesa. Siamo tutti, nella diversità di ruoli e campi, a servizio del bene “completo” della persona e della società.

Vivo con particolare intensità l’attesa dell’incontro con voi, soprattutto con i giovani, e con quanti si stanno preparando a “fare Agorà”:  ragazzi,vi ascolterò con attenzione, disponibilità e rispetto per la vostra età. E insieme crederemo possibile  il render bella la vita ed essere felici. Ma sempre guardando a Lui, affascinati dalle sue parole, invitati nella casa del suo cuore : “Venite e vedrete !”

 Conto molto sulla preghiera dei i malati e dei sofferenti e guardo alla tenerezza dei piccoli profezia dell’in-nocenza che deve guidare la vita di noi tutti.

Ci guidino dall’alto i nostri Santi patroni:  S. Paterniano, S. Aldebrando, S. Geronzio, S. Secondo. Ci guidi come Madre premurosa la Vergine Maria Assunta in Cielo: le Cattedrali di Fano e Fermo sono a lei dedicate. Ci indichi sempre Cristo Risorto nostra Pasqua e ci faccia scoprire l’armonia della fedeltà, della stima vicendevole, della collaborazione, del portare ognuno i pesi dell’altro.

 

 

+ Armando Trasarti

Vescovo di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola