Prossimo appuntamento della Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico di Retinopera è previsto per sabato 25 ottobre alle ore 16,30 presso il Centro Pastorale, in via Roma 118 a Fano. Samuele Giombi e Ferdinando Maria Ciani commenteranno un brano di un video di Luigi Alici che riprende la sua relazione alla Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Pisa sul tema: “Educare e Formare al bene comune”…LUIGI ALICI nella sua relazione affronta in maniera dettagliata ed approfondita il tema della educazione e formazione al bene comune. Eccone alcuni passaggi.
“…Papa Benedetto ci incoraggia a restituire respiro progettuale all’opera educativa, dinanzi alla crescente difficoltà che si incontra nel trasmettere alle nuove generazioni i valori base dell’esistenza e di un retto comportamento, difficoltà che coinvolge sia la scuola sia la famiglia e si può dire ogni altro organismo che si prefigga scopi educativi. Dinanzi alla difficoltà di proporre ai più giovani e trasmettere di generazione in generazione qualcosa i valido e di certo, delle regole di vita, un autentico significato e convincenti obiettivi per l’umana esistenza, sia come persone sia come comunità – afferma il Papa – l’educazione tende a ridursi alla trasmissione di determinate abilità, capacità di fare, mentre si cerca di appagare il desiderio di felicità delle nuove generazioni colmandole di oggetti di consumo e di gratitudini effimere. Così sia i genitori sia gli insegnanti sono facilmente tentati di abdicare ai propri compiti educativi e di non comprendere nemmeno più quale sia il loro ruolo, o meglio la missione ad essi affidata. Per non lasciarci sedurre da questa scorciatoia, dobbiamo restituire all’educazione la sua fondamentale finalità formativa: secondo il Papa scopo essenziale dell’educazione è proprio la formazione della persona per renderla capace di vivere in pienezza e di dare il proprio contributo al bene della comunità….”
“…La situazione del nostro Paese richiede un più incisivo impegno da parte i tutti, per sostenere con forza il primato della formazione e dell’educazione e questo esige “un rilancio dell’idea stessa di educazione, della sua natura e delle sue finalità…”.
“…La politica, oggi già indebolita da una preoccupante incapacità di elaborare progetti alti e unificanti, cerca di disimpegnarsi dinanzi a questa sfida, assecondando, di volta in volta, ora il populismo demagogico di campagne fondamentaliste e moralizzatrici, ora un neutralismo solo apparentemente al di sopra delle parti, che finisce con il considerare persino il patrimonio valoriale e normativo della Carta costituzionale come un inciampo ingombrante per una convivenza multiculturale…”
“…Non possiamo nemmeno chiudere gli occhi, peraltro, dinanzi ad un Paese a due velocità, diviso da un solco sempre più profondo fra nord e sud, fra cittadini e classe dirigente, fra società virtuale e società reale. A questo Paese, sedotto da messaggi e da modelli che ostentano senza pudore l’idolatria del benessere individuale e a buon mercato, che guarda con disaffezione crescente alla stanchezza e a volte all’impotenza della politica, dobbiamo rispondere con un impegno alto di elaborazione culturale e di passione civile, ma anche con una straordinaria e tenace stagione di buona seminagione educativa, che è il modo migliore per investire in futuro, per il bene di tutti….”