"I genitori sono educatori proprio perchè genitori". Il Papa al card. Bertone verso il Congresso Mondiale delle famiglie di Città del Messico

figli.jpgI genitori sono i primi e principali educatori dei propri figli e nel campo dell’educazione hanno “una fondamentale competenza: sono educatori perché genitori”: è quanto scrive Benedetto XVI nella Lettera inviata al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in cui lo nomina Legato pontificio per il sesto Incontro mondiale delle Famiglie che si terrà a Città del Messico… dal 13 al 18 gennaio sul tema: “La famiglia formatrice ai valori umani e cristiani”. Citando la Lettera “Gratissimam sanae” di Giovanni Paolo II (2 febbraio 1994), Benedetto XVI ha ricordato che “la famiglia è chiamata a svolgere il suo compito educativo nella Chiesa, partecipando così alla vita e alla missione ecclesiale. La Chiesa – ha aggiunto – desidera educare soprattutto attraverso la famiglia, a ciò abilitata dal sacramento del matrimonio, con la «grazia di stato»”. In questo contesto, quanto è importante rafforzare il legame tra scuola e famiglia? Isabella Piro lo ha chiesto alla professoressa Maria Luisa Di Pietro, presidente dell’Associazione “Scienza & Vita”:R. – È importante per diverse ragioni: da una parte, i primi educatori del figlio sono i genitori e, dall’altra parte, gli stessi termini “generazione” e “genitori” danno proprio l’idea non soltanto del portare all’esistenza, ma anche del generare nell’educazione. Per cui, nel momento in cui i genitori affidano i figli alla scuola, è logico che non vogliono essere sostituiti nel ruolo educativo, ma casomai essere aiutati. Questo significherebbe una collaborazione importante tra la scuola e la famiglia.

D. – Parlando in generale, una buona politica di sostegno alle famiglie cosa deve assolutamente includere?

R. – Si dovrebbe cominciare, innanzitutto, con una politica di aiuto alle famiglie che già hanno figli, ma anche con una politica di aiuto a chi non riesce a dare inizio ad una famiglia: faccio riferimento, in particolar modo, alla difficoltà in cui si trovano oggi molti giovani ad immaginare una loro vita famigliare perché non hanno la possibilità di accedere al mondo del lavoro, di avere una casa. Mi riferisco ai problemi relativi ai primi anni di vita dei bambini, alla necessità di accudimento da parte dei genitori, e in particolar modo della madre. Ci sono poi una serie di necessità legate al momento della malattia, laddove le famiglie sono spesso abbandonate a se stesse, senza nessuna forma di assistenza sociale. Ci sono poi tutti i problemi relativi alla fascia adolescenziale, quindi i problemi educativi…Per cui, gli interventi a favore della famiglia sono sicuramente interventi di natura economica, ma sono anche interventi di sostegno psicologico, educativo e soprattutto culturale.

D. – Se guardiamo per un attimo nello specifico dei 5 continenti, quali sono, secondo Lei, le realtà che affrontano le famiglie nei diversi Paesi del mondo?

R. – C’è una sorta di “globalizzazione” dei problemi, soprattutto nei grandi centri urbani. Sicuramente, laddove nel mondo occidentale la maggior parte delle famiglie si deve confrontare con una situazione culturale che ha perso il riferimento di molti valori – compreso il valore della maternità e della paternità, ci sono altri Paesi, penso al Sud America, penso ai Paesi africani, ai Paesi asiatici, dove ancora il valore della famiglia è molto forte ed è sentito non solo dai singoli, ma dall’intera società in cui si vive.

D. – Il mondo laico quali aspettative ripone nel VI Incontro mondiale delle famiglie?

R. – Penso che sia un momento importante di confronto, ma soprattutto un momento importante per trovare la forza di portare avanti quello che è il proprio essere genitori, il proprio essere famiglia, perché in Italia, nei Paesi europei, in tutto il mondo, tutti i genitori si confrontano con una serie di difficoltà che non sono legate al fatto che sono cambiati i figli, ma al fatto che è cambiato il contesto culturale. Un contesto che, ripeto, non aiuta per niente la famiglia in nessuno dei suoi ruoli.