Diocesi in festa. Gabriele Micci (parrocchia S. Lorenzo in Campo) sarà ordinato diacono sabato 30 aprile. Prima parte della sua testimonianza

(prima parte della testimonianza) Gesù per entrare a Gerusalemme si è servito di un’asina e di un puledro; ancora oggi si serve, per portare avanti la sua missione, di chi in semplicità si rende disponibile a farsi cavalcare da Lui e guidare dalla Chiesa. Domenica 30 aprile (ore 21 parrocchia di S. Lorenzo in Campo) il vescovo Armando confermerà questa mia volontà, verificata negli anni di seminario, ordinandomi al servizio della Chiesa totalmente (celibato) per tutta la vita nel diaconato in vista del presbiterato (non si può essere capi senza essere anche servi). Si, avete letto bene, per tutta la vita: assai difficile nell’ottica solo umana, naturale, nell’ottica di fede, pur nelle difficoltà. Vi confesso come in questi giorni mi ritornano alla mente ed al cuore gli avvenimenti che hanno segnato la mia semplice storia di vocazione. Vorrei ripercorrerla brevemente insieme a voi, sottolineando come possiamo capire dove andare solo se sappiamo da dove veniamo, qual è la nostra storia: l’ordinazione come un matrimonio dovrebbero essere solo sigilli sacramentali a qualcosa che si è formato nel tempo ed è proprio per questo che vivo questi giorni in una “soprannaturale” serenità.

Direi di iniziare il mio racconto proprio dal giorno del mio Battesimo, avvenuto il primo dicembre 1985 nella chiesetta di san Giovanni, davanti casa, nelle campagne di San Lorenzo in Campo; mio padre Alfeo e mia madre Paola mi hanno portato al fonte battesimale dove don Araldo Angeloni mi battezzò col nome del santo abruzzese, a cui mamma si è ispirata (san Gabriele dell’Addolorata). Insieme a mio fratello maggiore Gianluca e mia sorella Tiziana, nata poco dopo, sono cresciuto nell’ambiente familiare, avendo sin dalla fanciullezza esempi di fede vissuta e amore concreto anche e nonostante i problemi di ogni genere, che hanno sicuramente segnato e temprato la mia esistenza.

Fin dai primi anni di vita, ho mostrato segni “strani” in famiglia, scuola e parrocchia che facevano capire una certa indole ma, provvidenzialmente, non ho mai avuto forzature in nessun senso e ho avuto modo di formarmi in modo sereno e aperto. Dopo le scuole elementari e medie compiute nel mio paese, eccomi giungere al liceo di Pergola, dove, anche lì, trovai un bellissimo ambiente dove maturare la mia fede e vocazione anche da un punto di vista culturale; nel frattempo…

Gabriele Micci
(la seconda parte la prossima settimana)