“L’operatore pastorale si metta sempre in ginocchio prima di parlare”. Con la figura di S. Paolo sono iniziate le Lectio del Vescovo. Prossimo incontro lunedì 24 ad Orciano

Lunedì 17 ottobre si è tenuto ad Orciano il primo incontro di Formazione e Lectio del Vescovo agli Operatori pastorali, tema della prima serata la Grazia divina a partire dalla conversione di S. Paolo.  
Il Dio della  creazione si è manifestato a San Paolo sotto forma di una grande luce, simbolo di una nuova creazione, del passaggio dalla morte alla vita, dalla notte al giorno. Dobbiamo predicare il Dio della grazia – ha detto il Vescovo agli operatori pastorali – un Dio pazzo d’amore che ci ha amati gratis. Il Dio della  luce affida a Paolo un incarico :”ti mando ad aprire loro gli occhi perché passino dalle tenebre alla luce”, la fede non è sforzo ma grazia, creazione nuova. Tre le domande che Mons. Trasarti ha posto all’assemblea proseguendo la riflessione: da quali tenebre è uscito l’Apostolo delle genti ? Verso quale direzione Dio lo ha condotto ? Come è avvenuta la sua Pasqua ?. Paolo è stato raggiunto dalla Parola di Dio quando era ancora un ebreo osservante, figlio di ebrei, irreprensibile, circonciso e persecutore della chiesa, un uomo che riponeva la sua fede nell’osservanza della legge e nell’appartenenza esteriore, un uomo moralmente pulito e giusto secondo la legge. Il Signore però nel manifestarsi a Lui gli fa considerare niente tutta la sua osservanza, Dio non si compra con i ricatti, per aver osservato le regole ma si incontra per grazia. Paolo in questo incontro cade a terra, si abbassa e la voce di Dio gli dice di alzarsi dopo averlo illuminato. Dall’esperienza Paolina emerge chiaramente come la fede è esperienza di grazia, di amore gratuito che salva.
(continua con un servizio sul prossimo numero de Il Nuovo Amico)