“La luce del Natale ci costringe a guardarci dentro”. Il Vescovo incontrando un gruppo di studenti delle scuole di Fano

“Noi educatori non dovremmo divorare in fretta il Natale. Ripenso a come è nato il Natale, in sostituzione di una festa pagana cambiandone il senso e il motivo”. Sono alcuni passaggi dell’omelia che il Vescovo ha tenuto nella S. Messa in occasione dell’incontro con un gruppo di studenti delle scuole di Fano. “Noi dobbiamo inserirci in questo paganesimo diffuso senza scandalo, non con il buonismo, non combattendo la modernità – ha proseguito il Vescovo – ma dandole significato. Un educatore deve sapereciò che vuole e se lo vuole. L’incontro natalizio è un incontro d’amore. La venuta diDio fra gli uomini è stata cantata dai profeti come una storia d’amore. Del vangelodellavisitazione colpisce Maria che da visitata diventa visitatrice. Quanto non ci sentiamo visitati, tutto diventa difficile. Maria prefigura la Chiesa visitata e invitata avisitare.La nostra fede è più romantica che cristologica specie in questi tempi natalizi. Ultimo aspetto del mio intervento: noi nasciamo con la sete di essere amati e di amare. Ogni uomo viene al mondo con l’anelito al massimo della felicità. La luce ci costringe a guardarci dentro e a volte questo ci fa paura perchè la luce ci mette angoscia. Concludo con un testo di Kierkeghard. Forse Dio si desidera molto quando manca, a patto chechiamiamiamo il desiderio con il nome autentico.come educatori stimo il vostro compito, che oggi non è appagante però bisognaseminare, disboscare, non fare apologetica ma annuncio buono, soprattutto tra igiovanissimi dove la provocazione è un grido di aiuto”.
(a cura di E. P.)