(Testo della lettera integrale) Firenze 23 gennaio 2012, Caro Professore, leggiamo da più parti che in occasione del funerale di don Verzè lei ha citato don Lorenzo Milani attribuendogli questa frase: Se uno alla fine della vita ha le mani completamente pulite vuol dire che le ha tenute in tasca. Qualcuno ha commentato questa sua citazione come un < brutto scivolone >, una sorta di incidente di percorso. A noi sembra invece che più che scivolare sia sbagliare strada, perchè accostare don Lorenzo Milani a don Verzè è completamente fuori luogo e fa dispiacere constatare che un uomo di pensiero e di cultura come lei citi don Lorenzo senza conoscere a fondo la sua vita, i suoi scritti, la sua scelta di consacrare il proprio sacerdozio a difesa dei poveri, vivendo più poveramente di loro e con una coerenza feroce al Vangelo che applicava senza alibi e compromessi.
Se poi, come in questo caso, la citazione non appartiene al personaggio citato fa ancora più dispiacere.
Infatti la frase: a cosa serve avere le mani pulite quando si tengono in tasca non è di don Lorenzo bensì di don Primo Mazzolari . Un altro grande della chiesa dei poveri, distante pure lui anni luce dalla scelta di campo e dallo stile di vita di don Luigi Verzè.
Quando don Mazzolari scriveva quella frase non intendeva elogiare chi si sporca le mani con scelte sbagliate che travisano il Vangelo, ma chi se le sporca per ripulire la Chiesa e la società dalla sporcizia sparsa a danno dei poveri.
Caro professore non ho dubbi della sua buona fede, però lei è un uomo che con i suoi interventi e citazioni fa opinione e credo che anche a lei dispiaccia di essere stato indotto in errore, forse dalla pubblicazione di Chiare Lettere che di recente ha ripubblicato gli atti del processo di don Lorenzo Milani, intitolandolo impropriamente con la frase da lei citata.
A sua volta Chiare Lettere pare essere stata indotta in errore dalla citazione di un’ altra persona che fa opinione: Roberto Saviano. Questa catena di errori va interrotta per amore della verità e della cultura. Per questo le propongo di rileggere attentamente gli scritti di don Lorenzo Milani: Esperienze pastorali, L’obbedienza non è più una virtù, Il catechismo secondo uno schema storico, Lettera ad una professoressa, Lettere di don Lorenzo Milani Priore di Barbiana, La parola fa eguali, Una lezione alla scuola di Barbiana e L’obbedienza nella chiesa, affinchè possa mettere a disposizione la sua penna per evidenziare le profonde differenze tra il sacerdote Lorenzo Milani e il sacerdote Luigi Verzè.
Se poi vorrà salire a Barbiana per toccare con mano il mondo di don Lorenzo Milani e respirare un po’ di quell’aria, sarà per lei ancora più illuminante.
Per quanto mi riguarda sarò lieto di salire con lei e accompagnarla a deporre un fiore sulla tomba di don Lorenzo.
Molti cordiali saluti.
Fondazione Don Lorenzo Milani
Il Presidente
Michele Gesualdi