Fede, preghiera, fraternità. Al ritorno dal pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Dal 2 al 5 luglio si è svolto il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, che ha visto coinvolte una cinquantina di persone provenienti da diverse parrocchie della Diocesi. Accompagnati dalla guida spirituale del Vescovo e di alcuni… sacerdoti, abbiamo potuto vivere in pieno spirito di fede, di preghiera e di fraternità, un vero e proprio itinerario alla scuola di Maria, nonostante le difficoltà della pioggia ed i disagi, ancora ben evidenti, derivati dall’allagamento avvenuto pochi giorni prima per l’esondazione del fiume Gave.
Introdotti da una Celebrazione penitenziale che ci ha fatto riflettere sul tema, tipico del messaggio di Lourdes, del perdono e della riconciliazione, abbiamo poi potuto partecipare ai vari momenti di preghiera che gli animatori del Santuario propongono ai pellegrini, dalla Messa mattutina alla Grotta, alla Processione serale aux flambeaux, alla Processione eucaristica del pomeriggio, alla Via Crucis e al bagno nelle piscine. Non è certamente mancato anche il tempo del silenzio e della preghiera personale, specialmente con la recita del Rosario.
Toccante è stato inoltre il contatto con il mondo della sofferenza e del volontariato che lo accompagna: ancora una volta abbiamo constatato la fede grande dei fratelli più bisognosi, e abbiamo visto in tanti cosa vuol dire “farsi prossimo” gli uni degli altri, in pieno spirito evangelico.
In tutti, infine, c’è stata la consapevolezza di essere Chiesa universale, in cui la fantasia dello Spirito si esprime in ogni lingua ed in ogni carisma: è stato bello pregare nelle varie lingue e poi alzare insieme gli occhi al cielo per invocare Maria e chiedere la sua materna protezione e intercessione.
Andare per la prima volta a Lourdes, o tornarci dopo un po’ di tempo, ha lasciato in tutti noi il desidero di non perdere la ricchezza spirituale che si respira in queste “oasi dello Spirito”, e di portarla con semplicità e costanza nel quotidiano delle nostre comunità.

L’Anno della fede, voluto da Benedetto XVI e proseguito con la guida di papa Francesco, ha certamente lo scopo di aiutarci a rispondere alla grande esigenza di ogni credente che si interroga sull’identità di Cristo, e su quale relazione stabilire con lui. E a questo proposito la Chiesa non manca di andare alla ricerca dei grandi Testimoni che con la loro vita, le loro gioie e le loro sofferenze, i loro passi sicuri e le loro fatiche, ci raccontano il desiderio costante di essere uniti a Cristo e di fare con lui e come lui la volontà del Padre.
Tra questi un ruolo di primissimo piano spetta a Maria, la madre di Dio e della Chiesa, in cammino come noi verso l’incontro con il Signore, sempre pronta a rispondere il suo “eccomi”. E la storia della Chiesa ci racconta che l’esempio di Maria non si è esaurito nella vita terrena di Gesù di Nazareth, ma è proseguito anche nei secoli successivi, attraverso la sua presenza nella vita dei credenti, dal grande teologo al semplice fedele, che la invocano come madre ed intercessore presso Dio.
Ed è questo lo stile dei pellegrini che si incontrano a Lourdes: gruppi numerosi, persone confuse tra tante altre, con i volti spesso rigati dalle lacrime, o il corpo sofferente segnato da malattie di ogni genere, che cercano conforto in Maria e affidano a lei le proprie preghiere perché arrivino a Cristo. Accanto a questi c’è il “grande miracolo di Lourdes” che è costituito dai tanti volontari che permettono a chiunque, in qualsiasi situazione si trovi, di vivere un’esperienza indimenticabile di preghiera e di fraternità.
E i miracoli? E l’acqua? E il bagno nelle piscine? Sì è vero, Lourdes significa anche tutto ciò, e spesso sono questi i motivi che muovono i pellegrini a recarsi ai piedi di Maria. Ma la storia racconta che dopo 155 anni dalla prima apparizione, sono avvenute appena una settantina di guarigioni fisiche, che sono veramente poca cosa rispetto al numero di persone che ogni anno si recano al Santuario. E le lunghe file di gente alle piscine o le innumerevoli taniche di acqua riportate a casa sembrano non aver avuto alcun effetto, ma solo se si dimentica il genuino messaggio di Lourdes. La Madonna, infatti, ha chiesto a Bernadette di scavare per trovare una sorgente d’acqua, invitando tutti a lavarsi con essa per la propria purificazione, che significa intraprendere un cammino penitenziale e di conversione. Ed ecco perché dal passaggio attraverso la Grotta e dall’immersione nell’acqua, non può che nascere nel cuore di ciascun pellegrino il desiderio dell’incontro con la misericordia del Padre nel Sacramento della Riconciliazione.
Penso, in conclusione, che solo con questo significato abbia senso un pellegrinaggio a Lourdes, che renda possibile a tutti mettersi alla scuola di Maria per comprendere il messaggio di Cristo, venuto a rivelare all’uomo il volto di amore del Padre, che è perdono, misericordia e pace annunciati e donati a tutti.

a cura di don Filippo Fradelloni