Sabato 21 dicembre, alle ore 11, apre al pubblico il presepe di San Marco arricchito di nuovi diorami

A Fano, nelle cantine dell’odierno palazzo Fabbri, a pochi passi dal bastione San Gallo, troviamo quello che è diventato un vero e proprio capolavoro dalle proporzioni monumentali. È il presepe di San Marco che, con i suoi oltre trecentocinquanta metri quadri di superficie… conta ben cinquantacinque diorami, alcuni in fase di allestimento, ma gran parte già minuziosamente ultimati.
Com’è da tradizione, ogni anno porta con sé alcune innovazioni. In occasione dell’apertura per il Natale di quest’anno, sono state ultimate le scene che ripropongono la profezia di Nathan a Davide, i Magi che tornano al loro paese evitando l’incontro con Erode e la suggestiva passione di Gesù.
Se è difficile trovare un’opera di tali dimensioni, altrettanto improbabile è imbattersi in un viaggio all’interno di un simile prodotto artistico, in quanto ogni dettaglio non è assolutamente lasciato al caso, così come il movimento delle statue, che è studiato per risultare il più naturale possibile. L’intero percorso, lungo più di ottanta metri, è accompagnato da una continua narrazione per immagini, dipinte dal maestro decoratore Maurizio Romagnoli, che ha illustrato il cammino della salvezza attraverso moltissime illustrazioni, superando i cinquecento personaggi rappresentati.
Una commistione di effetti scenici, opere plastiche e pittoriche, che è in grado di accompagnare il visitatore in un intenso viaggio per “scoprire con gli occhi del corpo le meraviglie dello Spirito”.
In questi tredici anni di attività, tanto si deve all’attenzione di don Marco Polverari, il quale ha dedicato – è il caso di dirlo – anima e corpo a questo lavoro, fornendo la città di un preziosissimo fiore all’occhiello.
Sabato 21 dicembre, alle ore 11, il vescovo Armando Trasarti provvederà all’apertura al pubblico e alla benedizione dei nuovi diorami. Nello stesso giorno, alle ore 14:30, su RaiUno sarà trasmesso un documentario realizzato proprio su questa rarissima opera che, ai più, è nota semplicemente come il “presepe di San Marco”.

Matteo Itri