Maschile e femminile: cultura o natura?

14.35ftSecondoIncontroGenderMaschio o femmina: si nasce o si sceglie di diventarlo? Il sesso è un ‘a priori’ o è frutto di una libera scelta?. Queste le domande che hanno aperto il secondo e ultimo incontro del ciclo “Formarsi per formare”, organizzato dal Movimento per la Vita di Fano insieme all’Ufficio Catechistico diocesano, all’Ufficio Scuola diocesano, alla Pastorale Giovanile e all’Ufficio di Pastorale Familiare. Ricco di interessanti spunti di riflessione, che hanno offerto la possibilità ai numerosi presenti di interrogarsi su una questione, quella dell’identità di genere, quanto mai attuale, l’intervento del professor Massimo Gandolfini, neuroscienziato e vice presidente nazionale dell’associazione “Scienza & Vita”. Gandolfini, partendo dall’etimologia della parola ‘sesso’ (dal latino sectare ovvero dividere, separare, differenziare), si è soffermato sull’identità sessuale dal punto di vista scientifico facendo riferimento al patrimonio genetico e alla sfera cerebrale. “Un tempo – ha sottolineato il professor Gandolfini – si pensava che la differenza sessuale non investisse il cervello. Negli ultimi venti anni, grazie al progresso scientifico e tecnologico, si è scoperto che il dimorfismo sessuale caratterizza tutto il corpo compreso il cervello che risulta, quindi, essere sessuato”. Il professore è, poi, entrato nel vivo della questione del genere in particolare dell’accezione che ha assunto nel mondo odierno. “Oggi come oggi il genere è diventato una scelta soggettiva, individuale, variabile nel tempo. Sesso e genere, ora, non sono più due soggetti coincidenti, anzi sono tantissimi i generi ai quali un soggetto può aderire. Si può, infatti, biologicamente appartenere ad un determinato sesso, ma scegliere per sé un diverso genere, modificabile in qualsiasi momento”.

Gandolfini è poi passato ad analizzare la storia della teoria gender dalla sua nascita con John Money e la nurture theory fino alla queer theory, al sesso fluido arrivando, quindi, a parlare di transumanesimo correlato alla liquefazione dell’umano, alla clonazione, all’utero artificiale”.

Il vice presidente nazionale di “Scienza & Vita”, ricordando la frase di San Paolo “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. (Ef. 6 12), ha invitato tutti a tenere gli occhi ben aperti, poiché l’ideologia di genere non passa attraverso grandi conferenze, ma bensì in maniera molto subliminale, in particolare nel mondo della scuola. “Tutte queste ideologie, correlate al fattore economico che non è da trascurare, stanno distruggendo il santuario della vita , ovvero la famiglia”.

Nella seconda parte del suo intervento, il professor Gandolfini si è soffermato, in primis, sulla diffusione dell’ideologia di genere nella scuola, dapprima in Europa con lo “Standard dell’educazione sessuale” del 2010, poi nel 2013 in Italia con la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e sulle modalità con cui insegnanti, genitori e studenti verranno rieducati al “gender” e sugli indicatori di omofobia. Riprendendo, poi, il Magistero della Chiesa Cattolica e sottolinenando l’importanza dell’educazione nella crescita delle nuove generazioni, Gandolfini ha messo in evidenza che non è necessario reimpostare la comunità civile, la società, i nostri figli attraverso l’ideologia di genere, ma occorre che vengano educati all’amore e al rispetto per tutti. In conclusione, il professore ha offerto ai presenti qualche consiglio da tenere a mente nel confrontarsi, oggi, con il mondo della scuola quali, ad esempio, vigilare sui propri figli, instaurare un rapporto diretto con gli insegnanti, fare rete con altri genitori che condividono iniziative comuni.