La nostalgia di Dio e la gioia della fede

15.05ftBattesimoSanCesareoÈ noto l’aneddoto di Pio XII che, definendo la Chiesa come “una, santa, cattolica, apostolica, romana”, dopo un momento di silenzio ha aggiunto…”e perseguitata”. Così è stato sempre, così è anche nel nostro tempo e così è stato nel secolo appena trascorso. Il regime in Albania ha tentato in ogni modo di distruggere la Chiesa producendo tortura e morte dei credenti, emarginazione di chiunque professava la fede, esclusione di tutto ciò che poteva fare riferimento all’esperienza e alla cultura cristiana. Oggi finalmente emergono le testimonianze del dolore muto e soffocato di chi è passato per quella persecuzione e ci giungono racconti che sembrano rievocare i tempi tristemente noti degli imperatori Decio e Diocleziano. E’ bello allora conoscere quanto la gente umile e credente ha fatto per salvaguardare la fede, gli edifici di culto nella speranza di poterli restituire alla comunità in un prossimo futuro, frammenti delle tradizioni religiose, la memoria dei contenuti del credo. E’ anche commovente sapere che gli anziani di tradizione cristiana, pur impediti di realizzare apertamente un annuncio alle nuove generazioni, sono riusciti comunque a trasmettere una sensibilità religiosa ed echi delle verità di fede, deposte come un seme fecondo nei solchi delle generazioni, nell’attesa di una futura germinazione. Molti di loro hanno chiuso gli occhi come il padre Abramo, senza vedere il compimento della speranza, restando però saldi nella fede. Oggi noi ne vediamo il compimento. Capita, infatti, sempre più frequentemente nelle nostre parrocchie di ammettere ai sacramenti della iniziazione cristiana persone ricche di quella esperienza. Domenica 8 febbraio, nella nostra parrocchia, un’intera famiglia albanese ha fatto pubblica professione di fede. Poi mamma e papà hanno ricevuto Battesimo, Cresime e Prima Comunione. I due figli naturalmente solo il Battesimo, ma il più grande frequenta già il catechismo in vista degli altri due sacramenti. I genitori hanno espresso questo loro desiderio e hanno accolto la proposta di una lunga, specifica preparazione che ho curato con gioia e continua consolazione al vedere le meraviglie che lo Spirito compie nelle nostre anime. Ho potuto constatare come davvero quel piccolo seme deposto da una tradizione cristiana è stato custodito ed è germogliato. Il bimbo più piccolo ha accolto con un abbraccio il Vescovo Armando che ha celebrato. Gli ha dato poi la mano e si è lasciato condurre per gran parte della liturgia, tanto che, con fare accogliente e simpatico, ha dovuto dirgli “La Messa però la dico io”. Ho nel cuore un desiderio: che io, parroco, e la comunità sappiamo accogliere ed accompagnare nella fede, con gioia testimoniante, questi fratelli che ci danno la mano e ci seguono come ha fatto domenica il piccolo Taolant col Vescovo Armando.

Don Piergiorgio Giorgini
Parroco