Domenica 10 dicembre, nella Sala Consigliare il Castagno nel Comune di Terre Roveresche, il Vescovo Armando e la comunità cristiana hanno incontrato gli operatori della politica e i rappresentanti delle istituzioni della nostra Diocesi per il tradizionale scambio di auguri in occasione delle festività natalizie e per la consueta riflessione congiunta sulla funzione della politica e sulle migliori pratiche di amministrazione della cosa pubblica. Il tema dell’incontro, su cui si è sviluppato il dibattito dei partecipanti, ha riguardato “La politica, il lavoro, e la cura della casa comune”. Ad arricchire l’incontro, la presenza del professor Roberto Mancini, ordinario di Filosofia Teoretica presso l’università di Macerata.
Dopo l’introduzione di Gabriele Darpetti, direttore dell’ufficio per i problemi sociali e del lavoro della Diocesi e gli interventi del Vescovo e del professor Mancini, si è sviluppato un interessante dibattito, che ha visto protagonisti Vito Inserra dell’associazione Liberamente, Fausto Baldarelli della CNA Pesaro-Urbino e Antonio Sebastianelli, Sindaco di Terre Roveresche.“E’ necessario impegnarsi – ha esordito il Vescovo nel suo intervento – nelle situazioni che viviamo quotidianamente. La risposta alle questioni attuali è la presenza, perché la differenza viene fatta dalle persone. Occorre un terreno di incontro che deve avere come protagonisti le associazioni cattoliche, ma anche sindacali, imprenditori, sociologi: da una parte necessitano le testimonianze di chi nella propria azienda “guarda alle persone, che sono lievito nella società”; dall’altra le proposte di coloro che chiedono “un patto tra generazioni” o un “patto tra scuola, Chiesa e famiglie”. Credo che la risposta alle questioni attuali – ha proseguito il Vescovo Armando – sia la persona, perché la differenza viene fatta dalle persone. Bisognerebbe, quindi, creare un piccolo network, perché chi opera in coscienza e secondo i principi della dottrina sociale possa riconoscersi e trovare solidarietà”. Il professor Mancini è partito dal ripensare al ruolo di chi fa politica, considerandolo come colui che si occupa delle istituzioni di prossimità, realizzando una democrazia quotidiana. Cambiare logica e immagine, pensare al bene comune devono essere i nostri obiettivi. Dobbiamo ideare una società comunitaria dove l’individuo è una persona, come cita l’art. 3 della Costituzione: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla Legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali”.
Delle proposte concrete per cambiare la situazione attuale potrebbero essere: la creazione di un bilancio partecipato, promuovendo la cultura della corresponsabilità, e la formazione di una “casa per l’educazione” dove insegnanti, educatori, catechisti possono costruire il futuro dell’educazione, e quindi della società, in maniera integrata.
testo integrale introduzione Vescovo Armando – incontro 10 dicembre 2017