“La Pastorale della Salute è una pastorale impegnativa che esige persone preparate e formate”. Lo ha affermato il Vescovo Armando, delegato CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) per la Pastorale della Salute, sabato 27 gennaio, al Centro Pastorale Diocesano, durante la riunione della Consulta regionale di Pastorale della Salute alla quale ha preso parte anche don Massimo Angelelli direttore dell’Ufficio Nazionale di Pastorale della Salute.
Un incontro, per condividere le esperienze maturate e i progetti per il futuro, nel quale si è parlato di alcuni aspetti importanti di questa pastorale anche in vista della prossima Giornata Mondiale del Malato, giornata che, come ha sottolineato il Vescovo Armando, è nata per assicurare la migliore assistenza agli infermi, coinvolgere e sensibilizzare le comunità cristiane su queste tematiche. Si è soffermato, poi, citando alcuni passi della Lettera pastorale preparata per le famiglie in occasione della Santa Pasqua, sul male e il dolore innocente.
Il Vescovo ha poi ribadito come il servizio dei Ministri Straordinari della Comunione sia molto più vasto del semplice accompagnamento “religioso”, ma diventa segno di vicinanza e consolazione verso l’ammalato e la famiglia.
Padre Aldo Marinelli, dell’Ufficio Diocesano di Pesaro e incaricato regionale, ha posto l’accento sulla necessità di un maggior coordinamento per camminare insieme. In tal senso ha proposto, sulla scia dell’incontro organizzato lo scorso novembre a Jesi dal titolo “Accanto alla persona malata tra scienza, diritto e libertà”, un appuntamento annuale itinerante. Ha poi ricordato due importanti appuntamenti: il seminario di formazione, proposto dalla CEI, per i direttori degli uffici diocesani di Pastorale della Salute di recente nomina in programma a Roma il 14 e 15 marzo 2018 e il convegno nazionale che si terrà a Roma il prossimo maggio.
Don Massimo Angelelli ha sottolineato come la Pastorale della Salute sia una “chiesa in uscita” verso i luoghi della sofferenza e ha ribadito, come già affermato dal Vescovo Armando, la necessità di preparazione e formazione per chi presta servizio in questo ambito. “La presenza di un sacerdote nelle strutture sanitarie – ha messo in evidenza Angelelli – è un grande presidio di annuncio ed evangelizzazione. Non possiamo – ha concluso Angelelli – far cadere nel vuoto le domande di senso di chi soffre, ma abbiamo il dovere di accompagnarlo”.
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