“Come ogni anno, ormai da cinque anni, iniziamo l’anno pastorale con un incontro diocesano per le famiglie”. Queste le parole di Nicoletta Benvenuti, responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale della famiglia insieme al marito Carlo Berloni, che ha introdotto l’incontro dal titolo “Chiedimi se sono felice. Giovani e famiglie in dialogo” che si è tenuto domenica 14 ottobre al Centro Pastorale Diocesano. “Quest’anno – ha proseguito Nicoletta – parleremo di giovani e famiglie proprio perché a Roma si sta svolgendo in questi giorni il Sinodo dei Vescovi sui giovani, la Fede e il discernimento vocazionale”. A guidare i presenti nella riflessione su queste tematiche è intervenuto don Andrea Franceschini, esperto di pastorale giovanile, direttore del Centro Diocesano Vocazioni di Senigallia e parroco di Marzocca e Montignano.
Nel suo intervento, don Andrea ha messo in evidenza sei grandi sfide del nostro tempo a cui siamo chiamati: libertà, felicità, corporeità o meglio integralità, universalità, creatività e superamento del fallimento. “Queste sfide si riassumono nella capacità di amare, di relazionarsi con l’aggiunta di un Dio che curi le nostre ferite”.
Nella seconda parte del suo intervento don Andrea si è soffermato sul brano del Vangelo in cui si parla di Gesù fra i dottori del tempio mettendo in evidenza le tre dimensioni della persona: età, sapienza e grazia ovvero il corpo, l’anima e lo spirito.
“Ci sono degli aspetti molto interessanti in questo episodio che si possono collegare al dialogo fra generazioni. Innanzitutto c’è un’educazione fiduciosa e serena di Maria e Giuseppe verso il loro figlio. La fiducia verso i nostri figli – ha sottolineato don Andrea – è il primo punto da cui partire per il dialogo, è fondamentale. La libertà nasce proprio da questa fiducia. Dobbiamo educare, iniziare i giovani, con coraggio, alla felicità. Il grande compito di ogni genitore – ha proseguito don Andrea – è indicare che il vero Padre è Dio”.
Continuando a prendere in esame il brano del Vangelo don Andrea ha messo in evidenza la necessità di accettare i propri limiti e le proprie fragilità perché i nostri limiti sono i tesori più stupendi e possono far crescere i figli.
Al termine dell’incontro è stato dato ampio spazio alle domande e al dialogo.
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