Camminare, edificare, confessare. Queste le parole che hanno fatto da filo conduttore, domenica 19 maggio in Cattedrale, all’ordinazione diaconale di Pietro Cappelli della comunità di Santa Maria del Carmine di Gimarra. Nell’omelia, il Vescovo Armando, dopo aver offerto ai presenti una riflessione sul Vangelo della domenica mettendo in evidenza come il comandamento nuovo in realtà non sia un comando, ma molto di più, riassume la sorte del mondo e il destino di ognuno, si è soffermato, riprendendo le parole di Papa Francesco, sul diaconato. “Non siate – ha affermato il Vescovo citando il Papa – diaconi a ore, né funzionari. Che il servizio scavi nelle vostre vite”. Il Vescovo ha poi sottolineato che i diaconi sono chiamati a camminare, edificare, confessare. “Così possiamo oggi ritemprarci e riprendere vigore, per offrire al mondo il volto delle cose semplici e autentiche. E’ una sfida quella che Francesco lancia al ministero diaconale. Con il suo insegnamento, ci presenta una visione chiara di chiesa diaconale. Essa include – ha proseguito il Vescovo Armando citando le parole del Papa – il servizio ai poveri e ai sofferenti nelle opere di carità cristiana, così come l’opposizione profetica a ogni ingiustizia, ma incorpora in sé anche il raggiungimento di coloro che sono poveri spiritualmente, i cercatori della verità, i lontani da Dio, quelli che non sono mai stati cristiani e quelli che non credono più”. Il Vescovo ha poi citato alcune parole della lettera che Papa Francesco ha inviato ai diaconi di Buenos Aires. “Servizio per Gesù Cristo, servizio per la chiesa, servizio ai fratelli specialmente quelli più poveri e bisognosi”.
Ha citato poi le parole dell’omelia di inizio pontificato in cui Francesco ricorda che la vocazione del custodire significa “avere cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore” e di quella a Santa Marta del 20 marzo 2017 dove sottolinea che i diaconi sono i custodi del servizio nella Chiesa. “La missione del diacono consiste in questo: nel ricordare a tutti noi che la fede possiede un’essenziale dimensione di servizio”.
Il rito dell’ordinazione diaconale, poi, ha visto il momento in cui l’ordinando ha accolto gli impegni diaconali, la preghiera delle litanie dei Santi, l’imposizione delle mani con la preghiera consacratoria del Vescovo e i riti esplicativi quali la vestizione dell’abito diaconale, la consegna del libro dei Vangeli e l’abbraccio di pace tra il neo diacono e il Vescovo e con tutto il collegio dei diaconi permanenti della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola presenti.
Al termine della solenne e partecipata celebrazione eucaristica, il diacono Pietro Cappelli ha ringraziato commosso i numerosi presenti e tutte le realtà e persone che in questi anni e da sempre lì sono vicini. A lui il vescovo Armando ha assegnato l’impegno pastorale con i giovani nella parrocchia di Santa Maria del Carmine a Gimarra e nella Caritas diocesana. Con il nuovo diacono ordinato il collegio diaconale della Diocesi arriva a quota diciotto.