“Il contatto con le nuove generazioni è una questione di vita”

Per dare ancora voce all’esortazione apostolica post-sinodale di papa Francesco “Christus vivit”, sabato 16 novembre, presso il Centro Pastorale Diocesano, si è tenuto l’incontro diocesano dal titolo “Giovani e comunità cristiana” con il teologo don Armando Matteo promosso dal Servizio diocesano di Pastorale giovanile e dall’Ufficio Scuola diocesano – Servizio per l’Insegnamento della Religione Cattolica.
Don Armando Matteo è un sacerdote diocesano. Ha studiato filosofia all’Università Cattolica di Milano e teologia all’Università Gregoriana di Roma. È stato assistente nazionale della FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana). Attualmente insegna teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma. Noto saggista e teologo. Collabora con varie riviste ed è autore di numerosi libri di teologia e pastorale. È inoltre esperto di ecclesiologia e giovani.
Ad introdurre l’incontro il vescovo Armando e il vicario per la pastorale don Francesco Pierpaoli.
Nel suo vivace e analitico commento della “Christus vivit” don Armando Matteo ha sottolineato che la scommessa che l’esortazione del Papa sui giovani pone alla comunità dei credenti è molto semplice: il contatto con le nuove generazioni non è una questione di cortesia, ma una questione di vita. Senza riallacciare significative relazioni con esse, il rischio per la Chiesa è quello di cadere nella tentazione di perdere l’entusiasmo. “Sono proprio i giovani  – ha proseguito don Armando Matteo – che possono aiutare la Chiesa a rimanere giovane, a non fermarsi, a non inorgoglirsi, ad essere più povera e capace di testimonianza, a stare vicino agli ultimi, a lottare per la giustizia, a lasciarsi interpellare con umiltà. Essi possono portare alla Chiesa la bellezza della giovinezza. Gli operatori pastorali devono rimparare ad ascoltare, a guardare e a riflettere”.
Infine il teologo don Armando Matteo ha sottolineato che il confronto con il mondo dei giovani ci pone la necessità di passare dal cristianesimo che abbiamo ereditato ad un cristianesimo “dell’innamoramento” affinché chiunque attraversi gli spazi ecclesiali possa incrociarsi con Gesù e intrecciare con lui una amicizia fatta di preghiera, di conversione e di gioia come dice papa Francesco”.
A conclusione del momento formativo è stato il vice direttore dell’Ufficio Scuola diocesano Roberto Regini a prendere la parola e ringraziare il relatore e i partecipanti, tra cui numerosi insegnanti di religione negli Istituti scolastici del territorio diocesano.

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