Oltre 500 persone alla Preghiera per la Pace

Oltre 500 persone hanno preso parte, sabato 18 gennaio 2020, alla “Marcia e Preghiera per la Pace” a Fano, organizzata dall’Azione Cattolica diocesana, la Caritas diocesana, l’Associazione Papa Giovanni XXIII e gli Scout d’Europa FSE in collaborazione con il Comune di Fano e il Laboratorio “Fano Città dei Bambini”.
Per i ragazzi dell’ACR delle parrocchie della Diocesi la festa è iniziata alle 15 al Centro Pastorale Diocesano con canti, balli e attività nel chiostro. Per tutti, giovani e adulti poi, causa maltempo, la manifestazione si è svolta nella chiesa di Santa Maria Nuova nel centro storico di Fano.Nell’omelia del momento di preghiera per la Pace, il vescovo Armando ha ripercorso il Messaggio di Papa Francesco in occasione della 53esima Giornata Mondiale per la Pace del 1 gennaio scorso dal titolo “La Pace come cammino di Speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”. “Solo se la vita ci sta a cuore – ha sottolineato il Vescovo citando le parole di Papa Francesco – sapremo prendercene cura e superare l’indifferenza che ci avvolge. Chiediamo la grazia di vivere l’anno col desiderio di prendere a cuore gli altri, di prenderci cura degli altri perché è così che si comincia a pensare all’altro come un fratello e non come un nemico, a sentirsi parte di un’unica famiglia, a scorgere oltre la paura mani da stringere, sguardi da incrociare, ovvero, in altre parole, seminare la pace. Tre sono le parole da evidenziare – ha proseguito il Vescovo Armando – nel Messaggio del Papa: dialogo, riconciliazione, conversione ecologica. E ancora le parole chiave sono paura, memoria, speranza”.
In conclusione, rivolgendosi ai numerosi giovani presenti ha ricordato che la pace va sottobraccio con la giustizia, sempre. “Ragazzi non partecipate mai alla violenza neanche a quella subdola. Solo così potremmo creare la pace”.
Dopo l’intervento del Vescovo, a prendere la parola sono stati Grazia e Saqib del progetto “Comunità Educante con i Carcerati” (CEC) dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Si tratta di un percorso alternativo al carcere che ha come obiettivo la rieducazione e la riabilitazione del carcerato. “Un uomo recuperato – ha sottolineato Grazia nella testimonianza –  non è più pericoloso, mentre la giustizia vendicativa produce persone che scelgono di nuovo la via della delinquenza. La società può e deve coinvolgersi nel recupero dell’uomo che sbaglia. Queste comunità educative sono un’alternativa concreta all’attuale sistema carcerario italiano costoso ed inefficace”. “E’ tempo di passare – ha proseguito – da una giustizia vendicativa a una giustizia educativa. Il progetto delle CEC non solo permette un grossissimo risparmio economico allo Stato, ma segna l’inizio di un nuovo modo di trattare con l’uomo che sbaglia e traccia le linee di una nuova umanità”.
Presenti all’iniziativa anche il sindaco di Fano Massimo Seri, l’assessore fanese Samuele Mascarin, il sindaco di Pergola Simona Guidarelli e l’assessore del Comune di San Costanzo Margherita Pedinelli.
Le attività per la promozione della Pace, in Diocesi, proseguiranno nel mese di febbraio con gli incontri della Scuola di Pace promossi dalla Sala della Pace della Caritas diocesana.