Caritas Diocesana: i dati del mese di marzo

A conclusione del mese di marzo Caritas diocesana ha cercato di dare una prima lettura di questo periodo passato ad operare con modalità nuove, in risposta alla situazione emergenziale che stiamo vivendo. Condividiamo con voi il resoconto delle attività di questo mese impegnativo, nel quale tutti i servizi sono stati riconvertiti per poter proseguire le attività in modalità online o a distanza, continuando a prendersi cura dei più bisognosi. Grazie al sostegno di volontari e operatori non ci si è fermati in questi giorni. A partire dal Dpcm del 9 marzo, il Centro di Ascolto e il Centro Salute in particolare sono rimasti sempre attivi in modalità telefonica, con i consueti orari. Da questa data fino al 31/03 sono state ricevute 286 chiamate da parte di persone in difficoltà, in parte situazioni già seguite da prima dell’inizio dell’emergenza, e altre 52 chiamate indirizzate direttamente al Centro Salute per richieste legate all’ambito sanitario. Alle chiamate si sono susseguite gli interventi di aiuto, dal sostegno economico a famiglie e singoli, alla distribuzione di beni di prima necessità e dispositivi di protezione, alle visite mediche inderogabili, sempre nel rispetto delle normative vigenti.

Anche il rapporto con i volontari delle caritas parrocchiali si è intensificato in questi giorni e si è cercato di mantenere un contatto attivo dedicato proprio alle domande e alle necessità dei volontari in questa particolare situazione. Oltre all’attivazione di un numero telefonico dedicato alle richieste dei volontari delle parrocchie, Caritas ha attivato un Fondo di solidarietà dedicato alle caritas parrocchiali per contribuire all’acquisto di buoni spesa per la distribuzione di beni di prima necessità.

In questo mese il nostro compito è stato quello di dare una prima risposta ai bisogni primari di famiglie e individui e di restare in ascolto dei bisogni dei più poveri e delle parrocchie per affrontare il cambiamento e le sfide poste da questa emergenza. Ora sappiamo che ci attende la fase di programmazione, dove dare il nostro contributo per ricostruire legami e una comunità che non lasci davvero indietro nessuno.