Una serata per ringraziare tutti i volontari che hanno prestato il loro servizio alla Mensa SOStengo iniziativa organizzata e coordinata dalla Caritas Diocesana, una serata per ascoltare le testimonianze e per conoscere più da vicino questa realtà che, proprio in questo anno così particolare di emergenza, ha offerto un prezioso contributo alle persone in difficoltà.
Mercoledì 2 settembre, nel cortile del Centro Pastorale Diocesano nel rispetto di tutte le norme di sicurezza vigenti, si è tenuto un momento di ringraziamento a conclusione dell’esperienza della Mensa SOStengo attiva per tutto il mese di agosto. Ad introdurre la serata, Andrea Paoloni di Caritas Diocesana che, nel sottolineare il valore umano della mensa, ha dato la parola a Pietro Cappelli, anima, insieme ai tanti volontari, di questa realtà. “Ciò che mi ha colpito di più – ha sottolineato Pietro visibilmente emozionato – sono stati i bambini che venivano a prendere il cestino del cibo con i loro genitori, bambini che hanno il diritto di studiare, divertirsi, giocare come si addice alla loro età e che invece erano lì insieme alla propria famiglia”.
Per ringraziare i volontari, Loredana e Giada hanno offerto loro un omaggio simbolico, una bandana che i cuochi solitamente indossano nel loro lavoro, omaggio, che insieme a un grembiule con la scritta “Raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto” è stato offerto anche al nostro Vescovo, segno, come ha sottolineato Loredana, di una presenza costante come un padre attento che non li ha lasciati mai soli. “Dobbiamo essere vigilanti – ha messo in evidenza il Vescovo ringraziando per il prezioso servizio – la Caritas deve essere sentinella sul territorio. Se fai un servizio – ha ribadito più volte – devi avere una visione positiva per tutti”.
Giada e Tatijana hanno raccontato, in sintesi, la realtà della Mensa che, quest’anno, a causa delle misure anti-Covid, ha potuto distribuire unicamente pasti da asporto senza poter quindi accogliere e far mangiare le persone a tavola come negli anni precedenti. Il servizio di asporto, quest’anno, è stato arricchito dalla collaborazione attivata con la Croce Rossa- sezione di Fano e con il gruppo locale della Protezione civile. “Nei 28 giorni di servizio – ha sottolineato Tatijana – sono stati distribuiti complessivamente 2.965 pasti. Nel 2019, nello stesso periodo di servizio ne avevamo distribuiti 1.392. Il dato che vorrei sottolineare è quello relativo alle famiglie. Le numerose nuove famiglie che hanno usufruito del servizio e che ancora hanno una propria casa, hanno consumato il pasto d’asporto in famiglia, in un clima il più possibile normale, rispetto al doversi necessariamente recare in mensa o altra struttura. Per noi questo è un segno importante di rispetto della dignità delle persone. La povertà alimentare è segno evidente di altre tipologie di problematiche socio-economiche, come la perdita o l’assenza di lavoro, problematiche abitative”. “I volontari – ha messo in evidenza Giada – sono stati veramente all’altezza della situazione, dopo i primi giorni in cui si è dovuto aggiustare il tiro, andavano da soli: i più esperti istruivano i nuovi. Il senso di responsabilità e di “appartenenza” è stato veramente notevole”.
Manuel ha dato voce, in conclusione, alle testimonianze dei volontari, testimonianze intense che hanno fatto emergere un’occasione di scoperta e di relazioni che hanno arricchito tutti a livello umano. La serata è stata intervallata da intermezzi musicali curati da Massimiliano Linda e Rodolfo che hanno proposto ai presenti alcune canzoni a tema con la serata.