Data di pubblicazione: 17.10.2021
Carissimi,
la fraternità è il calore dell’affetto, la bellezza della generosità, il sollievo di essere ascoltati e riconosciuti per quello che siamo davvero, il sostegno dell’amicizia, la meraviglia della gratitudine, il balsamo del perdono e tanto altro. Ci sono persone che vivono tutto questo e diventano stelle in mezzo all’oscurità.
Tutti noi credenti dobbiamo riconoscere questo: al primo posto c’è l’amore, ciò che mai deve essere messo a rischio è l’amore, il pericolo più grande è non amare. Così come Dio è nella sua essenza amore, anche la nostra vera realizzazione è diventare amore come Lui.
Avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, provare a comprendersi, cercare punti di contatto, tutto questo si riassume nel verbo “dialogare”.
L’autentico dialogo è il vero riconoscimento dell’altro, che solo l’amore rende possibile e che significa mettersi al posto dell’altro per scoprire che cosa c’è di autentico, o almeno di comprensibile, tra le sue motivazioni e i suoi interessi, accettando la possibilità che contenga delle convinzioni o degli interessi legittimi.
Recuperare la gentilezza. La persona che possiede questa qualità aiuta gli altri affinché la loro esistenza sia più sopportabile. Pronunzia parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano.
Il valore e il significato del perdono. Nessuna realtà umana resiste senza il perdono. Occorre riconoscere nella propria vita che quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perché non divampi in un incendio.
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