Domenica 27 novembre

Lorenzo Ghetti Alessandri ammesso tra i candidati al diaconato

Domenica 27 novembre, nella Parrocchia di San Giovanni Apostolo a Marotta, Lorenzo Ghetti Alessandri è stato ammesso tra i candidati al Diaconato in una celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Vescovo Armando. L’inizio di un percorso, quello celebrato, che il Vescovo ha più volte definito come un “fidanzamento ufficiale” che vede un pieno coinvolgimento anche di Laura, sua moglie e i loro tre figli: sono stati infatti proprio loro a portare il camice e la moglie e il parroco don Enrico ad aiutarlo a rivestirsene, in un momento della celebrazione molto significativo.

Il cammino di discernimento e di verifica verso il ministero del diaconato permanente interpella non solo Lorenzo, ma tutta la comunità parrocchiale e diocesana. Quella del diacono, è stato infatti ricordato, è una vocazione che “avvicina all’altare” per testimoniare, servire ed evangelizzare lì dove si vive, dalla famiglia, al lavoro, alla comunità cristiana in cui si è chiamati a prestare il proprio servizio. Un pieno inserimento nell’ordine sacro innestato nella vita ordinaria per edificare la comunità cristiana, in quell’espressione multiforme dei doni dello Spirito, che insieme manifestano il volto della Chiesa.

Alla celebrazione, oltre alla comunità parrocchiale, erano presenti anche altri diaconi e candidati che stanno vivendo lo stesso percorso di preparazione, e realtà significative nella vita e nella famiglia di Lorenzo e Laura, dalla comunità della Papa Giovanni, ai loro testimoni di nozze. Una forte e intensa emozione evidente in tutti, e nei ringraziamenti che Lorenzo stesso ha rivolto nella conclusione.

In preparazione a questa prima tappa, è stato vissuto in parrocchia un appuntamento di ascolto e preghiera con la partecipazione di Nicoletta e Carlo Berloni, segno dell’impegno svolto a partire soprattutto dalle famiglie, invitate già nel pomeriggio per un momento insieme.

L’invito richiamato dal Vescovo all’inizio dell’Avvento e del nuovo anno liturgico a “non farci rubare il Natale di Gesù”, piccolo e nascosto, ma presente, da saper scorgere e riconoscere, che chiama ad una carità che dovrebbe generare fede ed evangelizzazione, è sfociato nell’augurio finale alla perseveranza nel servizio, nella crescita e nel cammino, rivolto in maniera particolare proprio a Lorenzo.

Laura Giombetti