Domenica 28 maggio si è tenuta l'assemblea pastorale diocesana

Riconoscere lo Spirito che parla a noi

Il discernimento comunitario nel cammino della successione apostolica. Questo è stato il tema dell’assemblea pastorale diocesana che si è tenuta domenica 28 maggio, Domenica di Pentecoste, al Centro Pastorale Diocesano. Dopo un momento di preghiera con l’invocazione allo Spirito Santo guidata da don Francesco Pierpaoli Vicario per la Pastorale, Mons. Armando Trasarti, amministratore apostolico della Diocesi, nell’introduzione, si è soffermato sullo Spirito Santo. “Chi è lo Spirito Santo? Gesù io posso immaginarmelo; leggendo il Vangelo lo vedo andare di villaggio in villaggio, posso contare la folla, lo scorgo sulla barca, sul monte da solo. Ma come posso immaginare lo Spirito Santo? Gesù non ha promesso che avremmo potuto vederlo, ma piuttosto che avremmo sentito la sua azione. Ne parla più volte nel Vangelo: dapprima lo definisce un altro consolatore. Ma come possiamo riconoscerne la presenza? Provo a declinarla – ha sottolineato Mons. Trasarti – sento la sua presenza quando, nelle difficoltà, nasce all’improvviso nel mio cuore un sentimento di consolazione o ancor più quando sento la forza di dare conforto e speranza nonostante io sia immerso nel dolore. Dove c’è lo Spirito Santo c’è anche l’amore di Gesù in particolare dove si supera l’inimicizia, si costruiscono legami, dove si concede il perdono, dove si guariscono le ferite”. La parola è poi passata al padre gesuita Flavio Bottaro. “E’ un momento per voi nuovo che implica un passaggio che, a sua volta, si può vivere in maniera passiva ovvero subendolo oppure in modalità proattiva, standoci dentro, abitandolo, raccogliendo la sfida che ci viene lanciata, in questo momento, dalla Chiesa universale, la dimensione sinodale, una sfida che mette in gioco attivamente le persone che vivono, che fanno, che creano la Chiesa giorno per giorno”. Bottaro ha posto, poi, l’accento sul discernimento comune ovvero mettersi insieme in ascolto dello Spirito. “Quando parliamo di Spirito intendiamo riferirci a qualcosa che non è immediatamente disponibile a noi, che non è frutto del nostro sforzo, ma qualcosa che possiamo cogliere e che possiamo riconoscere. Nel discernimento comune noi possiamo preparare le condizioni per potere meglio riconoscere lo Spirito che parla a livello personale, ma anche a livello di comunità poiché il singolo è portatore di Spirito”.

La serata si è conclusa con i Vespri di Pentecoste presieduti dalla rev.da Jo Kelly-Moore, decano della Cattedrale anglicana di Saint Albans e da un breve concerto del Coro della Cattedrale di Saint Albans e del Coro della Cappella della Cattedrale di Fano.