Al Teatro Politeama di Fano

Lunedì 18 marzo lo spettacolo “Verità e coraggio”

La mattina di lunedì 18 marzo, al Teatro Politeama di Fano, la compagnia giovani dell’Accademia dello Spettacolo di Fano porterà in scena, per i ragazzi, “Verità e coraggio”, una performance, per la regia di Marco Florio, che è anche occasione per i giovani di esprimere con il cuore il loro desiderio di comunicare con il mondo degli adulti. “Esiste nelle persone – ha affermato il direttore tecnico dello spettacolo Edoardo Frustaci – la capacità psicologica  di far fronte mentalmente o emotivamente a una crisi, a un trauma e di riprendersi da uno stato di stress e superare l’incidente senza conseguenze a lungo termine. Il teatro, specie quello della diversità è resilienza, perché del lavoro di resilienza ha le caratteristiche. Non si acquieta sulle sconfitte ed è disposto ad assumere altre sfide. Il teatro è desiderio e sogno; è la capacità creativa di vedere oltre l’ostacolo, oltre il dolore. Attraverso il teatro noi diventiamo più consapevoli come uomini e il fatto di mettersi nei panni degli altri sviluppa la capacità di comprendere l’altro e aiuta a leggere la realtà che ci circonda. Il teatro è il luogo della provocazione dello stimolo, del confronto dove attraverso la finzione arrivi a dire la verità. Lavorare con i giovani, gli adolescenti è importante, sono capaci di immedesimarsi e di essere contemporaneamente consapevoli del gioco di finzione e lo spettacolo che mettiamo in scena parla di personaggi, situazioni derivati da casi problematici reali, adattati e resi anonimi. La voce del racconto è un appiglio alla vita; raccontarsi, immaginarsi attraverso la parola teatrale diventa il mezzo per uscire dalla solitudine di questi anni di pandemia. La drammaturgia, la parola, sono diventati strumenti di resistenza all’assenza del teatro all’impossibilità del contatto fisico. La parola che fa, la parola che scritta per essere detta trasforma e ci fa sentire meno soli. Il teatro è desiderio è sogno, è la capacità di vedere oltre l’ostacolo, oltre il dolore”.