Il Vescovo Andrea ha celebrato la Messa Crismale

Il Messia, il consacrato, ci rivela il Padre

Giovedì 28 marzo, Giovedì Santo, il Vescovo Andrea ha celebrato, nella cattedrale di Fano gremita di fedeli, la Messa Crismale. All’inizio della celebrazione eucaristica, don Francesco Pierpaoli, vicario per la pastorale, ha fatto memoria dei sacerdoti, dei diaconi, dei religiosi e delle religiose che sono nella Casa del Padre e di coloro che festeggiano l’anniversario di ordinazione sacerdotale (SCARICA QUI IL TESTO). Il pro vicario generale, don Marco Presciutti, a nome di tutto il presbiterio, ha fatto gli auguri al Vescovo e lo ha ringraziato per il suo ministero a servizio della nostra Diocesi 

“Oggi  – ha sottolineato il Vescovo – viviamo una seconda Betania, ma a parti invertite: nel primo caso fu una donna a ungere il corpo del Signore in anticipo, oggi è lo stesso Gesù che lava il corpo della sua Chiesa, lo risana, lo rinvigorisce e lo profuma con olio della letizia. Viviamo una specie di inversione rispetto anche alla parabola delle dieci vergini: le seconde non vollero dare l’olio alle prime; oggi il re, ben più saggio di Salomone, condivide con noi, servi inutili, il suo olio, quello con il quale il Padre lo ha consacrato re, profeta e sacerdote. Il Messia, il consacrato, ci rivela il Padre. Lui, re pacifico, oggi si mette a servizio dei suoi per rinfrancarli, rincuorarli, allietarli. Ci benedice, ci rende fecondi di grazie in questo anno di preparazione al Giubileo. Oggi – ha proseguito il Vescovo – vi racconto la storia della boccetta di nardo che un sacerdote mi regalò un mese fa: una missione durata anni in un piccolo contenitore di profumo, un dialogo tra il ministro ordinato e il suo Vescovo, una gioia mista a coraggio per una nuova missione. Chiedo al Signore che questo gesto possa ripetersi ogni volta che chiederò a qualcuno di cambiare. Ognuno di noi metta su questo altare il suo gusto di fare le cose, le novità”.

Il Vescovo ha poi riportato la richiesta delle chiese di Oriente ovvero quella di sostenerle tramite la raccolta fondi per la Terra Santa. Ha ricordato l’olio di Capaci fatto pervenire dalla questura di Palermo, un dono carico di significato e ha ringraziato la Diocesi di Locri per l’essenza di bergamotto mescolata nell’olio del Crisma.

“Oggi – ha concluso Mons. Andreozzi – un pensiero di gratitudine va ai malati, ce lo ricorda la presenza dell’Unitalsi e ai preti anziani. Inoltre il 25 maggio accoglierò il proposito di Lucia Serretti di consacrarsi a Dio nell’ordo virginum”.

 

Il testo degli auguri al Vescovo del pro vicario generale don Marco Presciutti

Carissimo Don Andrea,

il tuo stile ci sprona ad una maggiore semplicità e autenticità.

Per questo, dando voce a tutti, al popolo di Dio, così come questa celebrazione lo manifesta, nella sua varietà e ricchezza carismatica e ministeriale, semplicemente ti auguro una santa Pasqua.

È la tua prima Pasqua da vescovo della nostra Chiesa. Ti abbiamo accolto e ti sentiamo come un dono. La tua immediatezza, la giovane età e il coraggio, la generosità della presenza e del servizio, l’amore per la Sacra Scrittura e la capacità di far risuonare la Parola di Dio e attualizzarla ci riempiono di speranza e gratitudine. Il Signore che ha intrecciato le nostre storie ci chiede di camminare insieme, nella corresponsabilità. Ci sentiamo affidati al tuo servizio di guida per affrontare come discepoli del Crocifisso Risorto questo tempo così complesso, carico di sfide e opportunità. Il cammino sinodale ci sprona a stare con fiducia dentro questo momento, a non aver paura del nuovo, per tornare a contagiare più efficacemente con la bellezza del Vangelo le future generazioni e insieme manifestare la presenza del Regno di Dio nel suo dinamismo salvifico.

Allora Buona Pasqua! A ben pensarci ti auguriamo e ci auguriamo di morire per rinascere. Perché come dice il poeta: “Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”.

La Pasqua fondamentalmente ci contagia con questa logica, che è poi la logica eucaristica.

Che tu possa, allora, anno dopo anno, diventare sempre di più quello che già sei per grazia, segno di Cristo volto del padre misericordioso, fuoco dello spirito e quindi amico, fratello, servo di tutti. Che l’essenza si manifesti sempre più chiaramente nella tua esistenza, nel quotidiano servizio al popolo di Dio.

Non credo non possa esserci per un vescovo gioia più grande che quella di godere, innamorarsi della sua chiesa liberandone la bellezza e lo slancio missionario. Che tu possa favorire questo processo, sollecitarci e sostenerci per far fiorire le comunità, vestirle di vangelo e povertà, e così riflettere, nonostante i limiti, anzi proprio grazie alla nostra fragilità, la bellezza di Cristo, Dio eternamente appassionato dell’uomo.

Che camminando insieme, il vescovo e il suo popolo, possiamo aiutarci a rimanere in Lui, il nostro Signore e Dio, per amare sino a morirne perché quando ci vogliamo bene, quando lasciamo fluire tra noi e oltre noi l’amore di Dio, allora sappiamo di essere passati dalla morte e alla vita, viviamo da risorti.

Buona Pasqua.

Un abbraccio speciale anche al vescovo emerito don Giovanni Tonucci che ci onora di vivere tra noi, in maniera semplice ma impegnata e che ormai sentiamo parte integrante della nostra chiesa locale. Una Buona Pasqua anche a te don Giovanni.