Cammino sinodale - terza puntata

Il cammino sinodale: esperienze di sinodalità tra diocesi

In questi anni di cammino sinodale un aspetto forse poco conosciuto, ma altrettanto importante è stato quello del rapporto che si è venuto a creare tra le diocesi appartenenti allo stesso territorio, nel nostro caso quello della Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM).  Questa vicinanza, fortemente voluta dalla CEI, è stata animata, nel nostro caso, da due referenti regionali individuati nelle persone di Lucia Panzini della diocesi di Ancona-Osimo e di don Giordano Trapasso della diocesi di Fermo in qualità di componenti del Comitato nazionale incaricato di redigere le sintesi dei documenti provenienti dalle Diocesi da sottoporre all’attenzione dei Vescovi. Grazie al loro impegno è stato possibile vivere non solo incontri periodici tra referenti delle diocesi marchigiane, ma anche occasioni di confronto tra i referenti e i vescovi marchigiani. In preparazione alla Prima Assemblea Sinodale di metà novembre, ci si è incontrati on line qualche giorno fa con gli altri referenti diocesani delle Marche alla presenza di S.E. Mons. Manenti Vescovo della diocesi di Senigallia referente della CEM per il Percorso Sinodale. Si è trattato di un importante momento di confronto sullo stato dei lavori in corso e soprattutto sul livello di coinvolgimento raggiunto dalle parrocchie, dal modo associativo e dai religiosi in questo cammino sinodale. Sono emersi alcuni elementi comuni: 1. dopo l’entusiasmo degli inizi soprattutto nella Fase Narrativa, si è verificata una situazione di stallo, specialmente tra la Fase Sapienziale e quella Profetica quest’ultima dedicata ad un primo confronto su come cominciare ad assumere alcune decisioni operative almeno a livello diocesano; 2. si è molto lavorato sul coinvolgimento degli organismi di partecipazione, soprattutto dei Consigli Pastorali Diocesani e con più fatica di quelli Zonali.  Elemento di debolezza invece è stata la scarsa partecipazione al cammino da parte dei Consigli Pastorali Parrocchiali per cui si è ritenuto di impegnarsi da subito su questo versante attraverso incontri, confronti e sollecitazioni. È stato chiaro a tutti che questo tentativo di riforma proposto da Papa Francesco ha come presupposto un profondo cambiamento spirituale, una conversione sul modo di vivere la Chiesa attribuendo responsabilità anche al mondo laicale maschile e femminile.

Concludo con il messaggio ricevuto da Lucia Panzini a conclusione del recente incontro tra referenti regionali:

Grazie a tutti per ieri sera! La costruzione di un pensiero sinodale marchigiano, oltre a favorire il confronto su come lo Spirito ha soffiato diversamente in ogni Chiesa, contribuisce a formare il senso della Comunione e della unità nel nostro metterci a servizio della Chiesa. Porteremo a Roma le fatiche delle nostre Chiese, ma anche e soprattutto quanto di bello stiamo già vivendo e i venti di cambiamento che già soffiano nelle cose ordinarie che già facciamo. Nel sogno della Chiesa sempre più sinodale, sarebbe bello e formativo poter continuare il confronto regionale tra referenti ed equipes diocesane, anche dopo marzo 2025, per aiutarci a mantenere sveglio lo sguardo sulla comune responsabilità all’unica Missione affidata alla Chiesa e aiutare i nostri Pastori a portare il peso di una evangelizzazione che deve fare i conti con un popolo di Dio sempre più disorientato”.

Nino Santarelli
Referente diocesano per il Sinodo