«Noi missionari stiamo bene, anche se la serenità ha ceduto inevitabilmente il posto all’apprensione per la sorte di tante persone innocenti e in definitiva, per l’intero paese. La situazione qui è purtroppo grave. In Ngaremara non abbiamo problemi anche perché le due etnie kikuyu e luo, principalmente coinvolte in queste violenze in quanto legate ai due principali contendenti: Kibaki e Odinga, sono del tutto assenti. Invece nelle città in cui questi due gruppi sono presenti (sino ad ieri convivendo superficialmente, in pace), quello che la tv sta trasmettendo, è tutto disgraziatamente vero. Il Kenya è una repubblica unificata esternamente da una costituzione ma, ancora profondamente divisa e condizionata dalla frammentazione di numerosi gruppi etnici che stentano a fondersi ed ad annullarsi in un insieme nazionale. Purtroppo, ancora oggi dopo più di 40 anni d’indipendenza, i politici edificano ancora il loro potere su questo terreno fortemente “stabile” ma sostanzialmente pericoloso. I fatti di questi giorni lo rendono drammaticamente evidente. Gli scontri e le uccisioni hanno vestito solo apparentemente i panni degli opposti schieramenti politici, infatti, non sono avvenuti in tutto il paese! L’opposizione di Odinga ha fatto appello per un mega-raduno di protesta contro le sempre più evidenti, “irregolarità” elettorali, ma tale raduno non è avvenuto. Il governo lo ha proibito invitando, per radio, tv e anche con sms, a non parteciparvi. Abbiamo l’impressione che Kibaki, invece di dialogare sugli avvenimenti che hanno creato questa situazione, finora ha fatto quadrato attorno alla sua fumosa nomina e autorità presidenziale, rispondendo duramente con un massiccio intervento di polizia a Nairobi centro e abbandonando gli slam e alcune città alla violenza dei giorni scorsi. La manifestazione qualora avvenisse può portare il paese ancora più avanti verso l’intolleranza etnica e politica. Questo è quanto per il momento. Speriamo e preghiamo che la malefica ottusità e l’interesse personale d’alcuni politici si faccia rischiarare dalla Luce dello Spirito d’amore e comprensione. Con affetto, un grande abbraccio, don Luciano Gattei».
(il testo è giunto in Italia al Centro Missionario Diocesano giovedì scorso 3 gennaio e pubblicato oggi 5 gennaio 2007, con aggiornamenti messi in corsivo)