Non è facile incontrare oggi un uomo che parla con il cuore, un giornalista che scrive ciò che ha vissuto in prima persona, un missionario che fa della propria vita un servizio vero verso gli altri. Possiamo dire che uno di questi uomini è P. Giulio Albanese, Missionario Comboniano
giornalista ex direttore dell’Agenzia stampa MISNA, un uomo che ha vissuto sulla propria pelle le incomprensibili ostilità del mondo, rapito alcuni anni fa in Uganda e poi rilasciato. “ vorrei parlare delle Afriche al plurale, perché sono una realtà grande 3 volte l’Europa, non un paese ma un continente !”, ha introdotto così il suo racconto P. Giulio giovedì 17 aprile a Casa Nazaret a Fano all’interno del percorso informativo “Pagine a testa in giù” organizzato dai Centri Missionari Diocesani di Senigallia e Fano. “Troppo spesso guardiamo le Afriche – ha proseguito P. Albanese – dall’alto in basso, come un paese povero, non è così le Afriche sono ricche ma sono state impoverite” questa realtà delle Afriche è troppo spesso dimenticata dai Media che volutamente non parlano dell’Africa, nemmeno la nostra politica ne tiene conto, ma non possiamo vivere isolati, oggi viviamo in un villaggio globale dove ogni azione ha ripercussioni planetarie.
P. Albanese provocatoriamente ha detto che per ogni sms inviato per donare un euro all’Africa di contro ne riprendiamo 100, basti pensare ai minerali come il Tantalio estratto in Etiopia che paghiamo 0.80 € al secchio e rivendiamo a 600 dollari per produrre tecnologia, telefoni cellulari ecc. E’ per questo che abbiamo bisogno di una nuova informazione che è la prima forma di missione. Alla domanda del pubblico “ma noi cosa possiamo fare ?”. P. Albanese ha risposto con quattro punti :promuovere l’informazione vera, rilanciare la cooperazione allo sviluppo (dimenticata dai nostri governi), riaffrontare la questione del debito dei paesi impoveriti e capire che abbiamo un destino comune noi e le Afriche. Il prossimo incontro della serie “Pagine a testa in giù” si terrà a Senigallia Martedì 29 Aprile. Info : www.ildiso.it.
Marco Gasparini