Mons. Celli: "Etica e professionalità nella comunicazione"

celli.jpg“Aiutare quanti lavorano nella stampa ad aspirare ai massimi livelli professionali ed etici”. È uno degli obiettivi dell’Unione cattolica internazionale della stampa (Ucip), sottolineato oggi a Roma da mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, in apertura del seminario internazionale e dell’assemblea dell’associazione, sul tema “Giornalismo ed etica agli incroci del mondo moderno”… Mons. Celli ha ricordato come l’Ucip sia “un’organizzazione cattolica riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede”, ma aperta “non esclusivamente ai cattolici, dal momento che accetta quanti condividono i suoi valori fondamentali e i suoi obiettivi”. Valori che, per l’Ucip, traggono sostanza “nella persona di Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, nel quale troviamo le radici della morale e dell’etica cristiane”.
Il presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali ha poi sottolineato, davanti a un platea composta da giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, come gli appuntamenti organizzati dall’Ucip su temi morali ed etici rappresentino “importanti occasioni per riflettere, condividere e pianificare nuove risposte e strategie”. Un pensiero è stato dedicato anche ai premi internazionali promossi dall’associazione, i quali “hanno offerto l’opportunità di mettere in luce i livelli più alti di eccellenza, verità, rispetto della dignità umana e impegno per il bene comune”. Riferendosi al messaggio di Benedetto XVI per la scorsa giornata delle comunicazioni sociali, mons. Celli ha ricordato il richiamo all'”infoetica”, evidenziando come le parole del Santo Padre incoraggino “quanti lavorano nei media a farsi carico delle grandi responsabilità” loro affidate. Infine, un ricordo per quei giornalisti che “hanno dato una straordinaria testimonianza del loro impegno per la verità”, sopportando per il loro rifiuto a tacere dinanzi all’ingiustizia e alla corruzione “persecuzioni, prigionia e anche la morte”.Tra di essi vi è il beato Tito Brandsma, pioniere del giornalismo cattolico, al quale l’Ucip ha dedicato un premio, il quale ha subito “il martirio per aver riportato la verità”, denunciando le persecuzioni del nazismo contro gli ebrei.