Grazie all’insegnamento della religione cattolica, la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l’apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a…ricercare il confronto ed a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro”. Sono le parole con cui Papa Benedetto XVI si è rivolto agli insegnanti di religione cattolica il 25 aprile scorso. Le ha ricordate monsignor Vincenzo Annicchiarico, responsabile del Servizio nazionale per l’Irc della Cei introducendo il corso nazionale di aggiornamento per Idr, che ha preso il via oggi ad Assisi, a cura del Servizio nazionale per l’Irc e del Ministero dell’Istruzione. “Nelle nostre scuole – ha detto Annicchiarico, raccogliendo la riflessione del Papa -, il contributo dell’Irc è prezioso. Sia per i temi che affronta, sia per la capacità di intercettare bisogni e istanze dei giovani alunni, diventa spesso un vero “motore” all’interno degli istituti. Un’occasione di confronto, anche, sulle stesse finalità della scuola e sull’ampio spettro educativo coinvolto dall’attività scolastica, orientata in fondo alla costruzione di personalità integrali. Costruzione di umanità piena”. Tema del Corso nazionale iniziato oggi ad Assisi – cui partecipano 120 Idr di tutta Italia e numerosi esperti e direttori regionali – è “la riflessione sul contributo che l’Irc può dare alla convivenza in una società multiculturale e multi religiosa”. “L’Irc è offerto a tutti nella scuola, credenti e non credenti, appartenenti alla fede cristiana o ad altre confessioni religiose e prevede, nei suoi obiettivi di apprendimento, una particolare attenzione al fenomeno religioso in genere e alle risposte che altre tradizioni danno alle domande religiose”. Così ha continuato mons. Annicchiarico, sottolineando il contributo specifico dell’insegnamento cattolico al percorso educativo scolastico. “L’alunno – ha spiegato mons. Annicchiarico – studiando la realtà della Religione Cattolica, familiarizza con il suo linguaggio, la sua storia, le sue espressioni, le risposte che offre alle più profonde domande dell’uomo, si confronta anche con le altre confessioni cristiane e con le altre religioni, rilevando le diverse concezioni del mondo, dell’uomo e delle relative ideologie. Ciò favorisce la comprensione e il dialogo nei confronti delle scelte altrui per giungere a scelte personali consapevoli e responsabili nell’attento discernimento di ciò che concorre all’affermazione della dignità umana”. L’Irc diventa particolarmente attuale e importante nel contesto sociale e scolastico di oggi, “affronta il pluralismo religioso e culturale con lo specifico della propria disciplina e con un’attenzione formativa ed educativa particolare che vuole far comprendere la diversità come esperienza positiva e fattore di libertà, dialogo e amicizia che se nati sui banchi di scuola possono far ben sperare sul superamento di pregiudizi e incomprensioni nel prossimo futuro”.