Proseguono le manifestazioni di indignazione da parte delle associazioni cattoliche e anche laiche che si occupano di disabilità a seguito della notizia che su Facebook un gruppo di utenti avesse invitato al “tiro a segno” contro i bambini… Down. L’Aiart (Associazione radio-telespettatori) per bocca del suo presidente Luca Borgomeo sottolinea che “controllare non basta. La sensibilizzazione nel mondo della scuola è fondamentale, perché solo facendo capire ai giovani il valore della vita, anche attraverso i mass-media, si possono evitare nuovi casi”. Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, afferma che c’è da “rimanere stupefatti e sconcertati dalla presenza di un gruppo di oltre 1700 iscritti a Facebook che infieriscono in maniera scellerata e disumana contro chi è affetto dalla sindrome di Down”. “Coloro che hanno compiuto questa ignobile aggressione – prosegue – devono essere puniti e rieducati, per questo siamo disponibili ad accoglierli nelle nostre comunità per far conoscere realmente chi è affetto da sindrome di Down al fine di imparare, apprezzare e amare le categorie più indifese e sofferenti di questa umanità”.
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