“Sono tempi di grande importanza per la Chiesa in Irlanda” che richiedono “un nuovo inizio”, un “tempo di riforma e di rinnovamento”. “Guardo con ansia alla Lettera pastorale di papa Benedetto XVI ai fedeli di Irlanda come una importante risorsa per questo rinnovamento”. Omelia molto intensa quella pronunciata oggi… dal card. Seán Brady, primate d’Irlanda, nella cattedrale di St. Patrick ad Armagh nel giorno in cui la Chiesa celebra San Patrizio. “Questa settimana – ha detto il cardinale – un episodio doloroso è venuto fuori dal mio passato. Ho ascoltato la reazione di persone riguardo al ruolo che ho avuto in fatti di 35 anni fa. Voglio dire a chi si è sentito ferito da qualsiasi mancanza da parte mia che mi scuso con lui con tutto il cuore. Mi scuso anche per tutti coloro che si sentono delusi. Guardando indietro mi vergogno di non essermi sempre sostenuto ai valori che professo e in cui credo”. “Credo – ha proseguito l’arcivescovo – che i due anni che ci separano dal 50° Congresso eucaristico internazionale a Dublino saranno tra i più critici per noi”. “Dobbiamo – è questa l’indicazione del card. Brady – umilmente continuare ad affrontare l’enormità del dolore causato dall’abuso di bambini da parte di alcuni sacerdoti e religiosi e la risposta disperatamente inadeguata che èp stata data a quegli abusi nel passato”. “Credo – ha proseguito l’arcivescovo Brady – che il periodo che ci separa dal Congresso eucaristico, deve portare ad un riconoscimento sincero, incondizionato e veritiero del nostro peccato. Come San Patrizio, come San Pietro, noi, come Vescovi, successori degli Apostoli, nella Chiesa d’Irlanda di oggi dobbiamo riconoscere le nostre mancanze. L’integrità della nostra testimonianza al Vangelo ci sfida ad assumerci la responsabilità per la cattiva gestione o copertura degli abusi sui minori. Per il bene dei superstiti, per il bene di tutti i fedeli cattolici, così come per i religiosi e i sacerdoti di questo paese, dobbiamo fermare lo stillicidio, lo stillicidio, lo stillicidio delle rivelazioni di omissioni”. “Il Signore ci chiama a un nuovo inizio. Nessuno di noi sa dove porterà questo nuovo inizio”. “Questo è un momento di preghiera e di riflessione molto profonda”. Ricordando poi che tra qualche giorno inizierà la Settimana Santa, il cardinale ha detto: “Userò questo tempo per pregare, per riflettere sulla Parola di Dio e discernere la volontà dello Spirito Santo. Rifletterò su ciò che ho sentito da coloro che sono stati feriti da un abuso. Parlerò con la gente, con i sacerdoti, con i religiosi e quelli che conosciamo e amiamo. Pregate per coloro che sono stati feriti. Pregate per la Chiesa. Pregate per me”.
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