“La relazione di aiuto rappresenta un’attenzione essenziale della vita cristiana e della vita delle parrocchie, non è un optional da collocare a lato di annuncio e celebrazione, perché l’appello dei poveri rappresenta l’antidoto essenziale… contro ogni forma di narcisismo dell’annuncio e della celebrazione”. Lo ha detto mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di Milano e presidente del Comitato per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose, nel suo intervento al 34° convegno nazionale delle Caritas diocesane, in corso fino al 29 aprile a San Benedetto del Tronto (Ap). “La carità alleggerisce la nostra vita dal potere salvifico del consumismo – ha detto mons. Brambilla -, ci dice che lo cose ci servono e devono essere messe a servizio degli altri, ci suggerisce che non dobbiamo farcene schiavi, ma sono strumenti della libertà”. “La missione della carità – ha proseguito – è di sciogliere i legami di una chiesa potente per farla serva, di essere rimprovero vivente a una società dell’arrivismo e della concorrenza, del consumismo e dello spreco”. (
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