Giovedì inizio dell’Assemblea Diocesana. Don Presciutti, Vicario per la Pastorale, invita alla partecipazione

(Lettera di invito) “E’ importante ricordare con ogni mezzo, ma soprattutto con l’invito personale fatto circolare in ogni parrocchia la “tre giorni pastorale”, questo momento di studio, verifica, programmazione del cammino diocesano che tradizionalmente riunisce la Chiesa di Fano Fossombrone Cagli Pergola nel mese di Giugno. “Ricordare”…, come ci suggerisce la stessa parola, è “ridare cuore”, cioè sentimento, vibrazione, ma anche e contemporaneamente razionalità e forte motivazione a qualcosa di determinante per la vita e la missione della comunità cristiana.
Quello che ci apprestiamo a vivere è un momento assembleare, significativo per il suo stesso accadere perché riunisce la Chiesa diocesana. Come ci ha ricordato il Vescovo nella lettera di invito, può farci sperimentare “il mistero della Chiesa locale che è il farsi presente – qui, ora, per il mondo- della Chiesa di Dio. La Diocesi infatti non è una semplice porzione della Chiesa universale, ma è tutta la Chiesa che si fa presente qui da noi e l’Eucaristia la fa accadere. Qualche volta allora dobbiamo visibilizzarla anche in momenti assembleari di studio e lavoro, nella ferialità, percepirla nella sua concretezza di segno e così rinnovare la disponibilità per una sempre più convinta ed effettiva appartenenza e corresponsabilità”.
Per questo con gioia ci ritroviamo intorno al nostro Vescovo tutti, operatori pastorali, ministri ordinati e non ordinati, cristiani impegnati nelle parrocchie e oltre le parrocchie, tutti coloro che per il battesimo sono stati inseriti nel corpo vivo della Chiesa per far correre il vangelo, allargare la fraternità, mostrare e far crescere la Signoria di Dio che è vita, salvezza, pace per l’intera storia umana. Questi momenti sono imprescindibili perché ci allenano a vivere la comunione nella diversità e la missione nella varietà dei ministeri e dei carismi, ci mettono in ascolto del Signore che attraverso i segni dei tempi ci interpella per verificare costantemente l’azione pastorale, leggere profeticamente la storia, le urgenze, gli appelli di Dio e i bisogni degli uomini, e individuare le priorità intorno alle quali programmare le future attività e il calendario comune.
Siccome la Conferenza Episcopale Italiana ha elaborato gli orientamenti pastorali per il prossimo decennio vogliamo accoglierli, studiarli, farli nostri per camminare, dentro questo nostro mondo sempre più complesso e globalizzato, in comunione con le altre chiese locali. E’ ormai imprescindibile una pastorale d’insieme a tutti i livelli. Per questo affronteremo il tema della sfida educativa.

Il compito educativo è costitutivo per la società, per la famiglia e per la Chiesa che da sempre ad esso dedica una parte considerevole del suo impegno; è uno dei compiti essenziali per la stessa vita dell’uomo. Prima di essere una attività, una professione è una esigenza e una attitudine permanente dell’esistenza umana. Eppure oggi l’educazione è diventata un compito arduo. Facciamo fatica a viverla con consapevolezza. Ancora più difficile è definirla nella sua essenza: è un compito arduo da realizzare e arduo da definire. Sembra smarrita la pratica del processo educativo. Il tema dell’educazione è poco formalizzato dal pensiero riflesso. Per questo assume la fisionomia di una sfida, di un’emergenza. Lo sanno bene i genitori, i maestri e gli insegnanti. Lo sanno sacerdoti, catechisti e educatori quanti cioè si cimentano con il compito di formare una coscienza, una prospettiva di vita, una visione del mondo, una speranza per il futuro, una coscienza morale. C’è bisogno di una sorta di mobilitazione di presenze e di risorse. Il nostro tempo richiede quella che potremmo chiamare un’ alleanza educativa che coinvolga tutti: individui, famiglie e istituzioni. La Chiesa italiana vuole raccogliere questa grande sfida dell’educazione e trasformare l’emergenza in opportunità, vuole riscoprire la valenza educativa di tanti elementi che strutturano la vita e la missione di ogni Diocesi, capillarizzare e rafforzare l’impegno e la buona volontà di tanti. Il primo giorno ci aiuterà in questa riflessione Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini che oltre a presentarci il documento della CEI potrà offrirci la sua ricca esperienza di educatore e pastore. Ha servito per tanti anni come assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana. Il secondo giorno invece Mons. Giuseppe Busani, Presidente dei Professore di Liturgia in Italia e Vicario Pastorale della Diocesi di Piacenza ci farà riscoprire la valenza educativa della liturgia. Dobbiamo consapevolmente valorizzare il potenziale educativo già presente in quello che ritma il nostro cammino ordinario. Chiaramente ogni assemblea ci vuole tutti protagonisti. La relazione dell’esperto riscalda il cuore, stimola, provoca ma poi dobbiamo essere noi a focalizzare le priorità, interpretare le necessità, programmare l’agire pastorale della nostra Chiesa locale in comunione profonda e vera con il nostro Vescovo. La tre giorni vuole essere anche un momento di studio. Dobbiamo costantemente aggiornarci, approfittare di tutti i momenti di formazione e informazione che ci permettono di stare al passo con i tempi. Solo cristiani capaci di dare ragione della speranza che li abita fanno davvero crescere il regno di Dio tra le pieghe della storia, solo cristiani così “Non si lasciano conformare alla mentalità di questo secolo, ma si trasformano continuamente rinnovando la mente, per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.”

Don Marco Presciutti
Vicario per la Pastorale