Mons. Menichelli al clero: "La vita del sacerdote o è eucaristica o non è"

“La prodigiosa potestà di celebrare l’Eucarestia”. E’ stato questo il tema del ritiro del Clero svoltosi giovedì 7 ottobre presso la parrocchia di Villanova di Montemaggiore. La meditazione è stata affidata a Mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, il quale ha sottolineato come il presbitero agisce in persona Christi e la sua vita deve essere veicolo e incarnazione di Lui. “Sono convinto – ha affermato Menichelli – che la prodigiosa potestà ci suggerisca che la nostra gioia di sacerdoti sta proprio nel fatto che siamo stati toccati dall’amore di Dio e su questo amore dobbiamo costruire l’impianto della nostra identità. Tutto questo ci deve porre degli interrogativi. Innanzitutto dobbiamo chiederci io chi sono? All’identità umana e cristiana, infatti, il presbitero affianca un’ulteriore caratterizzazione, quella di essere colui che agisce in persona Christi, che è veicolo e incarnazione di Lui. Le altre due domande  che la prodigiosa potestà ci suggerisce sono tutto questo dove lo vivo? E come devo essere? E qui entra in gioco il discorso dell’esemplarità e dell’imitazione di Cristo Signore”. Mons. Menichelli si è, poi, concentrato, nello specifico, sulla figura del sacerdote. “La nostra esistenza umana e storica deve essere piena di gratitudine, parola questa che dobbiamo far riscoprire anche alla comunità in cui prestiamo servizio. La nostra vita deve essere spesa per la Chiesa e per la gente, poiché ha veramente un senso solo se sappiamo farci dono”.