“Le Giornate mondiali della gioventù – ha detto il card. Rouco Varela di Madrid – sono caratterizzate dall’essere anche una grande esperienza di Chiesa. I giovani cercano Cristo e cercano la compagnia con la quale incontrarlo, conoscerlo meglio e seguirlo con perseveranza”. Di qui “la grande responsabilità” delle diocesi, dei vescovi, dei genitori, parroci, maestri cattolici, catechisti e di tutti i battezzati, “chiamati a essere testimoni credibili del Signore per le nuove generazioni”. “Anche gli stessi giovani cattolici sanno bene che essi possono essere i migliori evangelizzatori dei loro amici e compagni”. Di fatto, “una delle virtù delle Giornate mondiali della gioventù è che, attraverso di loro e i numerosissimi giovani di tutto il mondo cattolico di cui sono protagonisti, la Chiesa è stata in grado di mostrarsi al mondo e ai giovani come un popolo di ampi orizzonti, pieno vitalità spirituale, culturale e artistico e dal giovane volto”. Il porporato ha ricordato anche altri due temi di “vitale importanza per la gioventù di oggi e che figurano all’ordine del giorno dell’Assemblea: “La necessaria collaborazione tra la famiglia, la parrocchia e la scuola riguardo all’educazione alla fede di bambini e giovani; e la questione della verità dell’amore umano, come elemento chiave della maturazione dei giovani come persone e, conseguentemente, del bene comune di tutta la società”.
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